Lutto. Il disegnatore italiano è scomparso ieri a Roma all’eta di 96 anni.
Galleria fotografica con i suoi disegni e la maglietta disegnata da Enzo per Invictapalestina nel 2014.
31.10.2018, 23:59 Il Manifesto
Enzo Apicella, uno dei più grandi disegnatori italiani, se n’è andato ieri in silenzio, in una clinica di Roma.
Lo ha fatto in punta di piedi, lui che era noto e amato da tutti proprio per la sua grande vitalità che faceva impallidire persino i giovani. Da qualche tempo era malato ma a portarselo via non è stata la malattia bensì la data di nascita.
Vincenzo, detto Enzo, Apicella infatti era nato nel 1922, a Napoli. Brillante, versatile, è stato un fumettista ma anche un designer e un giornalista. Cominciò ad esprimere il suo talento di disegnatore compiutamente nel 1953 quando contribuì a fondare a Venezia la rivista Melodramma. Trasferitosi a Londra, Apicella si è occupato di scenografie e cartoni animati per la televisione ed è stato un disegnatore d’interni per circa 150 ristoranti e locali di tendenza.
Lo storico dell’arte inglese Bevis Hillier lo ha descritto come “Uno dei creatori degli anni sessanta”.
Comunista convinto, il fumettista napoletano ha messo a disposizione il suo talento artistico al servizio dell’impegno politico.
Ha pubblicato vignette e articoli su The Observer, The Guardian, Punch, The Economist, Private Eye, Harpers & Queen e Liberazione, l’organo del Partito della Rifondazione comunista.
Si è occupato molto di Medio oriente e i suoi disegni sono stati spesso dedicati alla questione palestinese.
La sua assistente, Cristina Micalusi, ha riferito della volontà espressa da Apicella di essere cremato e che le sue ceneri vengano poi sparse su Napoli.
L’ultimo saluto si terrà al Tempietto egizio del Verano, sabato 3 novembre.
Ai familiari va l’abbraccio del collettivo del manifesto