Lettera aperta a Gabrielle Hamilton e agli altri chef che partecipano al “Round Tables Festival” in Israele

Agli chef e alle chef che partecipano al festival del cibo Round Tables in Israele;

Siamo tutte persone che lavorano nel settore alimentare negli Stati Uniti. Siamo chef, ristorator*, scrittori che si occupano di cibo, manager, agricoltori e altro ancora. Ci impegniamo per un sistema alimentare più sostenibile ed equo e ci sosteniamo reciprocamente nel trovare modi concreti per allineare meglio le nostre pratiche commerciali con i nostri valori.

BDS  –  31 ottobre 2018

Abbiamo appreso della vostra imminente partecipazione al festival culinario Round Tables in Israele e vi chiediamo di annullarla. Stiamo unendo le nostre voci a quelle delle organizzazioni di donne, contadini e lavoratori palestinesi e a quelle dei loro sostenitori israeliani: tutti e tutte ve lo chiediamo

Vi chiediamo di farlo perché, in quanto professionist* impegnati nel perseguimento della sovranità alimentare e nell’accesso al cibo per TUTTI, sappiamo che nessuno di noi può prestare il proprio nome o le proprie capacità culinarie a un evento culinario sponsorizzato dal governo israeliano. I nostri valori  riguardo un  buon cibo devono includere tutti, compreso il popolo palestinese.

Per decenni, i Palestinesi hanno combattuto contro politiche simili a quelle contro le quali molt* di noi  stanno ora protestando negli Stati Uniti. L’amministrazione Trump sta tentando di portare via  le terre della riserva della tribù Mashpee Wampanoag e ha attaccato la vita e la libertà di migliaia di immigrati. Siamo solidali con  coloro che sono sotto attacco negli Stati Uniti e con i Palestinesi che stanno protestando per il continuo sostegno della stessa amministrazione alle politiche discriminatorie di Israele, inclusa la decisione di Trump di trasferire l’ambasciata statunitense a Gerusalemme.

Eventi come Round Tables fanno parte di una più ampia campagna di “Brand Israel” per aiutare il governo israeliano a normalizzare la sua continua negazione dei diritti dei Palestinesi. Il Ministero degli Affari Esteri israeliano ha investito molte risorse in questa campagna con l’esplicita intenzione di migliorare l’immagine di Israele all’estero e di mettere a tacere lo sdegno per i suoi massacri e per i suoi crimini di guerra.

Mentre Israele ospita chef internazionali a Tel Aviv per il Round Table, a sole 40 miglia di distanza l’esercito israeliano conterà le calorie concesse a Gaza, mantenendo l’intera popolazione inuna dieta da fame. In Cisgiordania, I terreni agricoli palestinesi continueranno a essere espropriati a favore degli  insediamenti israeliani illegali; le loro case e gli oliveti demoliti; e i tradizionali cibi palestinesi, tra cui falafel, hummus, tahini e zaatar, continueranno a essere rivendicati e commercializzati come israeliani. Tutto ciò mentre i residenti palestinesi all’interno di Israele sono trattati come cittadini di seconda classe, uno status riconfermato legalmente dalla Legge Stato Nazione recentemente approvata.

Round Tables si definisce “un progetto culturale, un membro onorario del movimento gastronomico-diplomatico che  persegue il dialogo culturale, economico e politico attraverso la gastronomia,  affermando che il modo più semplice per conquistare i cuori e le menti è attraverso lo stomaco”. Quest’anno il festival si concentra su “chef femminili” in una sua  “edizione speciale”.

La lotta delle donne per la sicurezza e l’uguaglianza nell’industria alimentare e nella società nel suo complesso non dovrebbe essere manipolata per servire l’agenda di governi oppressori, negli Stati Uniti, in Israele o altrove. Crediamo che nessun* chef dignitos* voglia essere utilizzat* per conquistare i cuori e le menti delle persone alla causa dell’apartheid e dell’occupazione militare.

Abbiamo tratto ispirazione per questa lettera dalla posizione presa dal giocatore della NFL Michael Bennett quando ha cancellato un viaggio similmente sponsorizzato in Israele, rifiutando di essere usato dai governi USA o israeliano come “influencer” a sostegno dei loro programmi razzisti di destra . Siamo stati educat* e incoraggiat* dalla lettera aperta che chiedeva ai giocatori della NFL di annullare la loro partecipazione, lettera firmata da Alice Walker, Harry Belafonte, Angela Davis e da molti altri importanti leader negli Stati Uniti.

Negli ultimi due anni, lo chef irlandese con stella Michelin JP McMahon, lo chef di punta Mitsuharu Tsumura e la chef danese-boliviana Kamilla Seidler hanno annullato la loro partecipazione al festival accogliendo gli appelli dei difensori dei diritti umani.

Vi chiediamo di prendere posizione contro la cancellazione di un popolo indigeno e annullare la vostra partecipazione al festival Round Tables in Israele. Riconosciamo che questo può essere difficile, visto che avrete firmato un contratto. Ma  avere dei principi significa a volte subire delle perdite in modo che tutti alla fine possiamo vincere.

Bennett ha citato l’olimpionico John Carlos del 1968 come  ispiratore della sua decisione: “Non c’è un impegno parziale per la giustizia. O sei dentro o sei fuori. ” Speriamo che voi siate dentro .

Firmato :

Amanny Ahmad, artista, chef, forager, Palestinese

Gabriela Álvarez, fondatrice e chef, Liberation Cuisine

Mary Ellen Amato, chef/proprietaria, Rita

Reem Assil, chef/proprietaria, Reem’s California

George Azar, chef/propietario, Flowers of Vietnam

M. Karlos Baca, I-Collective, fondatore di Taste of Native Cuisine

Kate Barney

Maxwell Bernstein, operations manager e panettiere, She Wolf Bakery

Alexandre Borghetti, co-fondatore/presidente, RADUNO

Warda Bouguettaya, proprietaria+ capo pasticcera, Warda Pâtisserie, Detroit

Cole Carothers, membro-proprietario, Khao’na Kitchen

Jess V. Castillo

Kimberly Chou Tsun An, co-direttrice, Food Book Fair

Aaron Crowder, chef/partner, Cervo’s

Alex Dang, bar manager, Ida B’s Table

Devita Davison, executive director, FoodLab Detroit

Sabrina De Sousa, Dimes

Lee Desrosiers, chef at large

Angela Dimayuga, chef, Creative Director of Food & Culture, Standard Hotels

Marisa Dobson, consultant and organizer

Neftalí Duran, I Collective

Rebecca Eichenbaum,  capo pasticcera, Wythe Hotel

Christina Ermilio,  panettiera

Devonn Francis,  proprietaria, Yardy NYC

Ethan Frisch, co-fondatore/co-proprietario, Burlap & Barrel

Gerardo Gonzalez, chef, formerly El Rey and Lalito

Jon Gray, co-founder, Ghetto Gastro

Lena Greenberg

Ben Hall, chefproprietario, Russell Street Deli — Eastern Market

Sara Elise Hardman, proprietario + creative director, Harvest & Revel

Michaela Hayes-Hodge, co-fondatrice + agricoltore, Rise & Root Farm

Soleil Ho, scrittrice, Racist Sandwich

Stephanie Hsu, organizer, Charm City Night Market

Hidden Acres Farm, Inc. of Tolland, Connecticut

I-Collective

Ben Jackson, chef, Drifters Wife

Sana Javeri Kadri, fondatrice & CEO, Diaspora Co.

Sara Kramer, chef/proprietaria, Kismet

Oriana Koren, photographer-writer, Authority Collective

Agatha Kulaga, fondatrice, Ovenly

Zaid Kurdieh, Norwich Meadows Farm

Maritza Abreu, proprietaria, Puerto Viejo Dominican Bistro and Pisqueya

Megan Larmer, program director and researcher

Christina Lecki, executive chef, Reynard

Joy Liu-Trujillo, chef/proprietaria Mudita Ramen

Munira Lokhandwala, FERMENT co-coordinator + Dream Cafe

Katy McNulty, founder + special events director, The Pixie and The Scout

Ben Miller & Cristina Martinez, South Philly Barbacoa

Klancy Miller, autrice di libri di cucina

Preeti Mistry, chef, scrittore

Elizabeth Murray, director of HR + communications, The Marlow Collective & co-fondatrice, Women in Hospitality United

Shilpa Nandwani, member-owner, Khao’na Kitchen

Danny Newberg, Joint Venture

Jessie Nicely, chef, Burmese, Please!

Alicia Parter, chef

Daniel Patterson, Alta Group

Laurie Ellen Pellicano, culinary consultant and recipe developer

People’s Kitchen Collective

Cal Peternell, cook, author, host of Cooking By Ear podcast

Anya Peters, chef, Kit an’ Kin

Tu David Phu, chef

Jocelyn Ramirez, chef and fondatrice, Todo Verde

Tara Rodríguez Besosa, fondatrice/creative director, El Departamento de la Comida

David Santos, chef/proprietario Um Segredo Supper Club

Stephen Satterfield, Whetstone Magazine

Pierre Serrao, chef/partner, Ghetto Gastro

Brant Shapiro, Norwich Meadows Farm

Yong Shin, Insa

Shakirah Simley, community organizer

Kristina Stanley, I-collective, fondatrice di  Abaaso Foods

Gabriella S. Stern, manager

Max Sussman, Samesa (NYC)

Julia Turshen,  autrice di libri di cucina

Desiree Tuttle, chef, Achilles Heel

Chinchakriya Un, Kreung Cambodia

Mary Vaughan, bartender, assistant sommelier

Diana A. Voicu, studente, cuoca, attivista

Rose Weiss, chef and worker organizer

Tunde Wey, chef, scrittore

Ora Wise, culinary director, Dream Cafe

Amanda Yee, chef, The Blues Woman

Pamela Yung,  cuoca itinerante

Sohail Zandi, chef/fondatore, Brushland Eating House

Cleopatra Zuli, fondatrice, BLK PALATE

 

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” Invictapalestina.org

Fonte: https://bdsmovement.net/news/open-letter-gabrielle-hamilton-round-tables?fbclid=IwAR2Z4YUc09mS3OwKQHgdAhsA6qhsqPQcZ4yncNdwkvCxPBEwsEIM99XbzcY

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