Agli chef e alle chef che partecipano al festival del cibo Round Tables in Israele;
Siamo tutte persone che lavorano nel settore alimentare negli Stati Uniti. Siamo chef, ristorator*, scrittori che si occupano di cibo, manager, agricoltori e altro ancora. Ci impegniamo per un sistema alimentare più sostenibile ed equo e ci sosteniamo reciprocamente nel trovare modi concreti per allineare meglio le nostre pratiche commerciali con i nostri valori.
BDS – 31 ottobre 2018
Abbiamo appreso della vostra imminente partecipazione al festival culinario Round Tables in Israele e vi chiediamo di annullarla. Stiamo unendo le nostre voci a quelle delle organizzazioni di donne, contadini e lavoratori palestinesi e a quelle dei loro sostenitori israeliani: tutti e tutte ve lo chiediamo
Vi chiediamo di farlo perché, in quanto professionist* impegnati nel perseguimento della sovranità alimentare e nell’accesso al cibo per TUTTI, sappiamo che nessuno di noi può prestare il proprio nome o le proprie capacità culinarie a un evento culinario sponsorizzato dal governo israeliano. I nostri valori riguardo un buon cibo devono includere tutti, compreso il popolo palestinese.
Per decenni, i Palestinesi hanno combattuto contro politiche simili a quelle contro le quali molt* di noi stanno ora protestando negli Stati Uniti. L’amministrazione Trump sta tentando di portare via le terre della riserva della tribù Mashpee Wampanoag e ha attaccato la vita e la libertà di migliaia di immigrati. Siamo solidali con coloro che sono sotto attacco negli Stati Uniti e con i Palestinesi che stanno protestando per il continuo sostegno della stessa amministrazione alle politiche discriminatorie di Israele, inclusa la decisione di Trump di trasferire l’ambasciata statunitense a Gerusalemme.
Eventi come Round Tables fanno parte di una più ampia campagna di “Brand Israel” per aiutare il governo israeliano a normalizzare la sua continua negazione dei diritti dei Palestinesi. Il Ministero degli Affari Esteri israeliano ha investito molte risorse in questa campagna con l’esplicita intenzione di migliorare l’immagine di Israele all’estero e di mettere a tacere lo sdegno per i suoi massacri e per i suoi crimini di guerra.
Mentre Israele ospita chef internazionali a Tel Aviv per il Round Table, a sole 40 miglia di distanza l’esercito israeliano conterà le calorie concesse a Gaza, mantenendo l’intera popolazione inuna dieta da fame. In Cisgiordania, I terreni agricoli palestinesi continueranno a essere espropriati a favore degli insediamenti israeliani illegali; le loro case e gli oliveti demoliti; e i tradizionali cibi palestinesi, tra cui falafel, hummus, tahini e zaatar, continueranno a essere rivendicati e commercializzati come israeliani. Tutto ciò mentre i residenti palestinesi all’interno di Israele sono trattati come cittadini di seconda classe, uno status riconfermato legalmente dalla Legge Stato Nazione recentemente approvata.
Round Tables si definisce “un progetto culturale, un membro onorario del movimento gastronomico-diplomatico che persegue il dialogo culturale, economico e politico attraverso la gastronomia, affermando che il modo più semplice per conquistare i cuori e le menti è attraverso lo stomaco”. Quest’anno il festival si concentra su “chef femminili” in una sua “edizione speciale”.
La lotta delle donne per la sicurezza e l’uguaglianza nell’industria alimentare e nella società nel suo complesso non dovrebbe essere manipolata per servire l’agenda di governi oppressori, negli Stati Uniti, in Israele o altrove. Crediamo che nessun* chef dignitos* voglia essere utilizzat* per conquistare i cuori e le menti delle persone alla causa dell’apartheid e dell’occupazione militare.
Abbiamo tratto ispirazione per questa lettera dalla posizione presa dal giocatore della NFL Michael Bennett quando ha cancellato un viaggio similmente sponsorizzato in Israele, rifiutando di essere usato dai governi USA o israeliano come “influencer” a sostegno dei loro programmi razzisti di destra . Siamo stati educat* e incoraggiat* dalla lettera aperta che chiedeva ai giocatori della NFL di annullare la loro partecipazione, lettera firmata da Alice Walker, Harry Belafonte, Angela Davis e da molti altri importanti leader negli Stati Uniti.
Negli ultimi due anni, lo chef irlandese con stella Michelin JP McMahon, lo chef di punta Mitsuharu Tsumura e la chef danese-boliviana Kamilla Seidler hanno annullato la loro partecipazione al festival accogliendo gli appelli dei difensori dei diritti umani.
Vi chiediamo di prendere posizione contro la cancellazione di un popolo indigeno e annullare la vostra partecipazione al festival Round Tables in Israele. Riconosciamo che questo può essere difficile, visto che avrete firmato un contratto. Ma avere dei principi significa a volte subire delle perdite in modo che tutti alla fine possiamo vincere.
Bennett ha citato l’olimpionico John Carlos del 1968 come ispiratore della sua decisione: “Non c’è un impegno parziale per la giustizia. O sei dentro o sei fuori. ” Speriamo che voi siate dentro .
Firmato :
Amanny Ahmad, artista, chef, forager, Palestinese
Gabriela Álvarez, fondatrice e chef, Liberation Cuisine
Mary Ellen Amato, chef/proprietaria, Rita
Reem Assil, chef/proprietaria, Reem’s California
George Azar, chef/propietario, Flowers of Vietnam
M. Karlos Baca, I-Collective, fondatore di Taste of Native Cuisine
Kate Barney
Maxwell Bernstein, operations manager e panettiere, She Wolf Bakery
Alexandre Borghetti, co-fondatore/presidente, RADUNO
Warda Bouguettaya, proprietaria+ capo pasticcera, Warda Pâtisserie, Detroit
Cole Carothers, membro-proprietario, Khao’na Kitchen
Jess V. Castillo
Kimberly Chou Tsun An, co-direttrice, Food Book Fair
Aaron Crowder, chef/partner, Cervo’s
Alex Dang, bar manager, Ida B’s Table
Devita Davison, executive director, FoodLab Detroit
Sabrina De Sousa, Dimes
Lee Desrosiers, chef at large
Angela Dimayuga, chef, Creative Director of Food & Culture, Standard Hotels
Marisa Dobson, consultant and organizer
Neftalí Duran, I Collective
Rebecca Eichenbaum, capo pasticcera, Wythe Hotel
Christina Ermilio, panettiera
Devonn Francis, proprietaria, Yardy NYC
Ethan Frisch, co-fondatore/co-proprietario, Burlap & Barrel
Gerardo Gonzalez, chef, formerly El Rey and Lalito
Jon Gray, co-founder, Ghetto Gastro
Lena Greenberg
Ben Hall, chefproprietario, Russell Street Deli — Eastern Market
Sara Elise Hardman, proprietario + creative director, Harvest & Revel
Michaela Hayes-Hodge, co-fondatrice + agricoltore, Rise & Root Farm
Soleil Ho, scrittrice, Racist Sandwich
Stephanie Hsu, organizer, Charm City Night Market
Hidden Acres Farm, Inc. of Tolland, Connecticut
I-Collective
Ben Jackson, chef, Drifters Wife
Sana Javeri Kadri, fondatrice & CEO, Diaspora Co.
Sara Kramer, chef/proprietaria, Kismet
Oriana Koren, photographer-writer, Authority Collective
Agatha Kulaga, fondatrice, Ovenly
Zaid Kurdieh, Norwich Meadows Farm
Maritza Abreu, proprietaria, Puerto Viejo Dominican Bistro and Pisqueya
Megan Larmer, program director and researcher
Christina Lecki, executive chef, Reynard
Joy Liu-Trujillo, chef/proprietaria Mudita Ramen
Munira Lokhandwala, FERMENT co-coordinator + Dream Cafe
Katy McNulty, founder + special events director, The Pixie and The Scout
Ben Miller & Cristina Martinez, South Philly Barbacoa
Klancy Miller, autrice di libri di cucina
Preeti Mistry, chef, scrittore
Elizabeth Murray, director of HR + communications, The Marlow Collective & co-fondatrice, Women in Hospitality United
Shilpa Nandwani, member-owner, Khao’na Kitchen
Danny Newberg, Joint Venture
Jessie Nicely, chef, Burmese, Please!
Alicia Parter, chef
Daniel Patterson, Alta Group
Laurie Ellen Pellicano, culinary consultant and recipe developer
People’s Kitchen Collective
Cal Peternell, cook, author, host of Cooking By Ear podcast
Anya Peters, chef, Kit an’ Kin
Tu David Phu, chef
Jocelyn Ramirez, chef and fondatrice, Todo Verde
Tara Rodríguez Besosa, fondatrice/creative director, El Departamento de la Comida
David Santos, chef/proprietario Um Segredo Supper Club
Stephen Satterfield, Whetstone Magazine
Pierre Serrao, chef/partner, Ghetto Gastro
Brant Shapiro, Norwich Meadows Farm
Yong Shin, Insa
Shakirah Simley, community organizer
Kristina Stanley, I-collective, fondatrice di Abaaso Foods
Gabriella S. Stern, manager
Max Sussman, Samesa (NYC)
Julia Turshen, autrice di libri di cucina
Desiree Tuttle, chef, Achilles Heel
Chinchakriya Un, Kreung Cambodia
Mary Vaughan, bartender, assistant sommelier
Diana A. Voicu, studente, cuoca, attivista
Rose Weiss, chef and worker organizer
Tunde Wey, chef, scrittore
Ora Wise, culinary director, Dream Cafe
Amanda Yee, chef, The Blues Woman
Pamela Yung, cuoca itinerante
Sohail Zandi, chef/fondatore, Brushland Eating House
Cleopatra Zuli, fondatrice, BLK PALATE
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” Invictapalestina.org
Fonte: https://bdsmovement.net/news/open-letter-gabrielle-hamilton-round-tables?fbclid=IwAR2Z4YUc09mS3OwKQHgdAhsA6qhsqPQcZ4yncNdwkvCxPBEwsEIM99XbzcY