Una partita di pallanuoto femminile tra la squadra israeliana e la squadra spagnola si è ritrovata senza campo da gioco la scorsa settimana, dopo che una municipalità spagnola, scelta per ospitare l’evento sportivo, si è rifiutata di giocare con le rappresentanti dell’apartheid israeliano.
13 novembre 2018
“Ha ceduto alle pressioni degli attivisti per il boicottaggio a Israele”, scrive The Times of Israel.
E’ stato solo dopo il suo arrivo a Barcellona che il team israeliano ha appreso che la municipalità di Molins de Rei, situata a 18 chilometri dal centro della città, aveva deciso di non organizzare la partita come previsto.
Inizialmente programmata per martedì, la partita fa parte di un torneo preliminare al Campionato mondiale di pallanuoto.
Revital Cohen Gluska, la presidentessa della Federazione israeliana di pallanuoto, ha detto a canale Dieci che l’ambasciata israeliana in Spagna le ha annunciato che la gara era stata annullata a causa del movimento Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni ( BDS) pro-palestinese.
“In un primo momento mi è stato detto che c’erano problemi politici”, ha detto. “Pensavo fosse un problema interno. Ma poi l’ambasciata in Spagna mi ha contattato e mi ha detto che il consiglio comunale aveva ceduto alla pressione del BDS.”
Bravi gli sportivi spagnoli!
Da ricordare che, durante l’apartheid, le squadre sudafricane sono state progressivamente escluse dalle competizioni sportive a partire dal 1976.
Il ministro israeliano per lo sport e la cultura, Miri Regev, ha invitato la sua controparte spagnola ad agire dopo che la protesta politica ha portato al cambio di sede.
Una partita di pallanuoto tra Spagna e Israele ha portato a uno scambio diplomatico tra le due nazioni dopo che le pressioni del partito di sinistra catalano Popular Unity Candidacy (CUP) hanno portato alla sospensione del gioco.
La partita, una partita della Women’s Water Polo World League, era originariamente programmata per essere disputata a Molins de Rei ma il CUP ha presentato una protesta sulla base del fatto che il comune catalano nel 2013 ha sostenuto il movimento di Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) , una campagna internazionale organizzata e coordinata dal Comitato nazionale BDS palestinese il cui obiettivo dichiarato è quello di costringere Israele a soddisfare gli “obblighi previsti dal diritto internazionale”.
Nel tentativo di disinnescare la situazione, è stato proposto di spostare il gioco a Barcellona, ma il CUP ha di nuovo protestato ed è stato rinviato mentre si cercava una soluzione.
I membri della Royal Swimming Federation spagnola, la sua controparte israeliana e la International Swimming Federation hanno tenuto lunghe trattative per cercare un luogo alternativo. Alla fine è stato scelto l’High Performance Center di Sant Cugat, fuori Barcellona , sebbene la delegazione israeliana abbia dichiarato di preferire il ritorno al piano originale, dato che tali centri in Spagna sono utilizzati per gli allenamento e non per le partite ufficiali. Inizialmente era stato proposto di giocare a porte chiuse ma permettendo la partecipazione degli spettatori alla partita, che inizierà alle 18:00 di martedì.
Nel frattempo, il ministro israeliano per lo sport e la cultura Miri Regev ha rilasciato una dichiarazione in cui chiede al suo omologo spagnolo, José Girao, di prendere in mano la questione e garantire “che il comune di Molins de Rei agisca in conformità con le norme olimpiche internazionali e consenta a tutti gli atleti di competere da pari a pari negli eventi sportivi “.
Regev ha aggiunto: “I movimenti BDS sono chiaramente antisemiti nella loro natura e operano con l’intenzione di nuocere allo Stato di Israele e ai suoi cittadini”.
La sospensione è risultata insolita dopo il recente Campionato europeo di pallanuoto femminile, che si è svolto a Barcellona con la squadra israeliana che ha partecipato e superato senza incidenti o commenti da parte del CUP.
Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org
Fonti:
https://en.as.com/en/2018/11/06/other_sports/1541515053_059875.html