Anche i Palestinesi possono diffondere idee sioniste. Uno degli esempi più eclatanti è Nuseir Yassin, meglio noto come Nas, un cittadino palestinese di Israele, musulmano, diventato famoso attraverso i suoi video blog.
Denijal Jegić – 8 gennaio 2019
Foto di copertina: Nuseir Yassin (Screen capture: Facebook)
Anche i Palestinesi possono diffondere idee sioniste. Uno degli esempi più eclatanti è Nuseir Yassin, meglio noto come Nas, un cittadino palestinese di Israele, musulmano, diventato famoso attraverso i suoi video blog. Sulla sua pagina Facebook intitolata “Nas Daily”, e seguita da 11 milioni di followers, Yassin posta video giornalieri di un minuto da tutto il mondo. Nei suoi oltre 1.000 video, Yassin sposa una posizione presumibilmente apolitica, mentre in realtà le sue clip promuovono attivamente le narrative coloniali.
Originario del villaggio palestinese di Arraba nell’odierno Israele Yassin, educato ad Harvard, ha lasciato un lavoro ben pagato per viaggiare per il mondo. Il suo viaggio, che ha ricevuto commenti positivi dai media israeliani, si è infine concluso il 5 gennaio.
Mentre Yassin parla della Palestina abbastanza spesso, completamente assenti dalla sua narrazione sono la Nakba, la conquista coloniale e la guerra di Israele. Invece, Yassin presenta il conflitto in Israele-Palestina come un conflitto tra due Paesi separati e ugualmente potenti che potrebbe essere risolto con la buona volontà di Arabi ed Ebrei. In un video, afferma di non poter sostenere Israele o la Palestina, perché “se stai con una sola parte, ti sbagli”. Le cose non sono “in bianco e nero”, perché il Medio Oriente “è molto complicato”.
Le affermazioni di Yassin su Israele-Palestina non solo veicolano l’idea di “due parti uguali”, ma cancellano la narrativa palestinese. Nel presentare agli spettatori la sua “casa in Israele”, Yassin dichiara che “quando Israele è nato, alcuni Palestinesi se ne sono andati, alcuni sono stati uccisi e alcuni sono rimasti nella loro terra”. Dopo aver apertamente partecipato a questa negazione della Nakba, Yassin descrive il conflitto come se fosse semplicemente un conflitto su “il nome da dare a un pezzo di terra”. Stanco per il jetlag, Yassin termina il video dicendo ai suoi spettatori che ci sono cose “migliori e più grandi” su cui concentrarsi.
I Palestinesi di Gaza e della Cisgiordania potrebbero non avere mai il privilegio di soffrire di quel jetlag di cui Yassin dice di soffrire in quel video. A differenza di lui, non possiedono un passaporto israeliano; invece, le loro attività quotidiane sono limitate e controllate da Israele, che può imprigionarli, ucciderli e massacrarli senza conseguenze.
Nel presentare una prospettiva pittoresca e ignorante sul mondo, Yassin si sente a disagio quando incontra ostacoli al suo comfort da primo mondo. Lamentando che, come Israeliano, gli è stato proibito di salire su un aereo della Kuwait Airways, un Yassin offeso parla di “stupide politiche” e “discriminazione legale” che “dovrebbe essere illegale”.
In una rara occasione in cui Yassin tenta di affrontare il razzismo israeliano, i suoi sforzi durano molto poco. In uno dei suoi ultimi video, Yassin si rivolge agli Ebrei israeliani che chiamano gli Arabi, incluso lui, “terroristi”. Rapidamente però fa marcia indietro, sostenendo che l’odio proviene “sia dagli Ebrei che dagli Arabi” e nascondendo così il razzismo strutturale di Israele.
Esempio di indottrinamento coloniale di successo, la propaganda audiovisiva di Yassin danneggia i Palestinesi. Mentre i Palestinesi combattono contro la loro disumanizzazione in atto in gran parte del mondo occidentale, Yassin delegittima regolarmente la loro causa davanti a milioni di persone, dicendo loro che dovremmo tutti ” andare oltre ” il conflitto palestinese. Si può solo supporre che anche gli abitanti di Gaza, imprigionati collettivamente, assediati e bombardati e i Palestinesi in gabbia a Hebron, vorrebbero “andare oltre”. In effetti, stanno facendo del loro meglio per andare oltre l’oppressione senza fine, lottando quotidianamente per sopravvivere alle politiche di genocidio di Israele, mentre Yassin dal canto suo è impegnato a promuovere l’”hummus israeliano”.
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù”- Invictapalestina.org
FONTE: https://muftah.org/the-dangerous-zionism-of-nas-daily/?fbclid=IwAR0DSwukUQgoZl1Hu6-IwYhSXpCVYe7reRxhnP4IW0ilaMttZdaJP-dp4FQ#.XDs0A1xKjIU