Figo andare in bicicletta e diminuire lo smog, fighissimo essere molto green, very cool pannelli sociali e il ricorso ad energie rinnovabili. Ma è ancora uno scandalo gridare innanzitutto: “No alle bombe”?
Una nota dalla pagina Facebook di Roberto Prinzi 29 marzo 2019
4.000 attivisti israeliani (con qualche presenza di palestinesi con cittadinanza israeliana) sono scesi oggi in piazza a Tel Aviv per le mobilitazioni sul clima. Alcuni manifesti e slogan che ho letto e sentito in ebraico recitavano: “Terra d’Israele mia, bella e rigogliosa, chi ha inquinato? Chi ha bruciato? Tutti insieme!”; “100% aria pulita!”, “100% proteggiamo la natura!”, “Sciopero per il clima!”, “Ambiente prima del profitto!”, “Non bruciate il nostro futuro”.
Intanto, a una 70ina di chilometri da dove ha avuto luogo la manifestazione, i carri armati israeliani sono ancora lì pronti a entrare nella Striscia di Gaza assediata. Attendono solo il via delle autorità. Nel frattempo, i soldati lucidano i cingolati perché, nel caso in cui il gioco distruttivo dovesse iniziare, che l’orgoglio d’Israele sia anche nella lucentezza della sua macchina da guerra!
Dalle strade di Tel Aviv, però, nessuno si è preoccupato di una nuova possibile offensiva del governo israeliano. Gaza? Chi? Scusami hai sbagliato luogo: qui si parla di clima.
Eppure, restando su un piano puramente “ambientale” (non sia mai venga data solidarietà ai palestinesi), qualche parolina a riguardo sarebbe stata doverosa: i bombardamenti israeliani su Gaza hanno rilasciato sul territorio palestinese metalli pericolosi. Non solo: i missili e proiettili di artiglieria, come dichiarò poche settimane fa a Nena NewsAgency il dottore Stefano Luisi del PCRF ITALIA, “sono fatti di materiali speciali che rimasti sul terreno nelle zone abitate possono provocare malattie gravi”. Senza dimenticare i danni alle infrastrutture gazawi con tutto ciò che ne deriva in termini di inquinamento ambientale.
Tutto ciò per dire: figo andare in bicicletta e diminuire lo smog, fighissimo essere molto green, very cool pannelli sociali e il ricorso ad energie rinnovabili. Ma è ancora uno scandalo gridare innanzitutto: “No alle bombe”?, “Salviamo la terra, ma anche vite umane”.? Lo so, è la banalità di un venerdì pomeriggio di fine marzo. Così banale che è inquietante che neanche nelle altre piazze mobilitate oggi per il clima nessuno l’abbia ricordato