Gli scrutatori del Likud stanno usando telecamere nascoste per registrare gli elettori palestinesi mentre si dirigono alle urne il giorno delle elezioni. L’obiettivo? Intimidire i cittadini arabi e assicurarsi che restino a casa.
Haggai Matar – 9 aprile 2019
Foto di copertina: Una cittadina palestinese di Israele mentre vota nelle elezioni del 2019, Taybeh, Israele centrale, il 9 aprile 2019. (Oren Ziv / Activestills.org)
Nel giorno delle elezioni, martedì, i membri del Likud hanno fornito agli scrutatori nelle città e nei villaggi palestinesi di Israele almeno 1.200 telecamere nascoste da installare nelle cabine elettorali. I membri del Likud hanno affermato che l’obiettivo era prevenire le frodi elettorali.
La polizia israeliana ha immediatamente arrestato un certo numero di scrutatori, sottoponendoli a interrogatorio, mentre il Comitato Elettorale Centrale ha rilasciato una dichiarazione che chiarisce che gli scrutatori non possono fotografare o registrare gli elettori, in quanto ciò viola la loro privacy.
Ma c’è qualcosa di molto più minaccioso in gioco. Il partito di governo vuole assicurarsi che quanti più cittadini palestinesi israeliani vengono a conoscenza delle telecamere nascoste nelle cabine elettorali, tanti di più saranno spinti a rimanere a casa. I leader dei vari partiti arabi hanno risposto a questa provocazione chiedendo ai cittadini palestinesi di andare a votare.
Per una popolazione che sta già affrontando una persecuzione da parte del governo e i cui attivisti e artisti sanno di poter essere arrestati solo per aver pubblicato le loro opinioni su Internet, una popolazione che sa com’è perdere il lavoro a causa di semplici parole e la cui leadership politica è considerata illegittima dalla maggior parte della Knesset – il messaggio è chiaro. Il Grande Fratello sta sempre guardando.
La volontà del Likud di influenzare il Giorno delle Elezioni non è affatto un’aberrazione. Il partito ha sostenuto l’innalzamento della soglia elettorale, messa in atto per cercare di escludere i partiti arabi dalla Knesset. È lo stesso partito responsabile del razzismo delle elezioni del 2015. Lo stesso partito che ha cercato di impedire a una ONG israeliana di portare i cittadini beduini ai seggi elettorali. Il partito la cui campagna elettorale era basata sul ritrarre i candidati palestinesi come sostenitori del terrorismo, desiderosi di annientare Israele.
C’è una ragione per cui il Likud si concentra continuamente sugli elettori palestinese: sa che senza un’alleanza arabo-ebraica, non ci sarà modo di ristabilire il diritto.
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” – Invictapalestina.org