“L’idea è stata immaginata da professionisti che lavorano nell’ambito del teatro, della musica e del cinema, ed è stata realizzata da artisti e organizzatori palestinesi e dai loro sostenitori internazionali e israeliani.
Patrick Kelleher – 24 aprile 2019
Foto di copertina: L’artista Queer pop Bashar Musrad, che parteciperà a Globalvision (Courtesy of Globalvision)
Un certo numero di artisti , molti di essi LGBT + e drag , boicotteranno l’Eurovision Song Contest di quest’anno partecipando a una trasmissione online alternativa.
La trasmissione, che si chiama Globalvision, andrà in onda online contemporaneamente alla finale dell’Eurovision a Tel Aviv come azione del movimento di Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni (BDS) contro Israele.
Un certo numero di gruppi, compresi gruppi LGBT + di tutta Europa, hanno invitato i fan dell’Eurovision a boicottare la gara di quest’anno a causa del conflitto israelo-palestinese in corso.
Artisti LGBT + parteciperanno a Globalvision
Tra gli artisti che parteciperanno a Globalvision ci sono l’artista pop gay palestinese Bashar Murad, il performer palestinese Elias Wakeem e l’esordiente drag di Londra Ray Filar.
Globalvision trasmetterà spettacoli dal vivo e video musicali da diversi Paesi.
Gli organizzatori dell’evento hanno dichiarato di mirare ai 2,2 milioni di persone che si prevede effettueranno lo streaming online di Eurovision.
“Globalvision è una trasmissione online unica, che nella notte dell’Eurovision 2019 combinerà live streaming dai concerti con video musicali e messaggi di artisti di tutto il mondo.”
Hanno dichiarato che Globalvision sarà una notte di “inclusione e diversità” e che l’evento sarà trasmesso in diretta da Dublino, Haifa, Londra e Betlemme.
“Globalvision è una trasmissione online unica, che nella notte dell’Eurovision 2019 combinerà live streaming dai concerti con video musicali e messaggi di artisti di tutto il mondo.” ha dichiarato il gruppo.
“L’idea è stata immaginata da professionisti che lavorano nell’ambito del teatro, della musica e del cinema, ed è stata realizzata da artisti e organizzatori palestinesi e dai loro sostenitori internazionali e israeliani.
“Siamo uniti nel voler far rispettare il diritto di tutti i rifugiati al ritorno, il diritto all’autodeterminazione e il diritto alla libertà per tutti”.
La campagna per il boicottaggio dell’Eurovision sta guadagnando slancio man mano che l’evento si avvicina.
All’inizio di aprile, gli organizzatori di Eurovision avevano annunciato che Madonna si sarebbe esibita in due canzoni durante l’evento. La cantante era stata n seguito sollecitata a boicottare l’evento anche dalla Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele.
Il gruppo aveva scritto una lettera aperta alla pop star in cui dicevano di sperare che Madonna “non comprometta la nostra lotta per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza”.
Nel frattempo, la scorsa settimana in Irlanda gli attivisti LGBT + hanno scritto una lettera alla concorrente dell’Eurovision, Sarah McTernan, , in cui l’hanno esortata a rinunciare a esibirsi a Tel Aviv.
“Riteniamo di doverti scrivere per esprimere la nostra profonda preoccupazione per l’uso politico dell’Eurovision che Israele sta facendo quest’anno, e per mettere in evidenza in particolare la questione del” pinkwashing”, si afferma nella lettera.
La lettera sostiene che il “pinkwashing ” è una “tattica” usata da Israele che sfrutta cinicamente il sostegno per le persone LGBTQIA per cancellare la sua oppressione del popolo palestinese e che Israele sta tentando di ingraziarsi le persone LGBT + nel tentativo di distrarre l’attenzione dalla sua “realtà coloniale e di apartheid”.
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” – Invictapalestina.org