Mentre i palestinesi soffrono per mano dell’esercito israeliano, i cinema britannici non dovrebbero ospitare questo evento – dicono 20 registi, sceneggiatori e altri
25 aprile 2019
Copertina – Manifestanti palestinesi feriti durante la manifestazione della Grande Marcia del Ritorno nella Striscia di Gaza,19 aprile 2019. Fotografia: Ahmad Hasaballah / IMAGESLIVE via ZUMA Wire / REX / Shutterstock
Siamo scioccati e sgomenti nel vedere quanti cinema commerciali – tra cui Picturehouse e Everyman – ospiteranno il film festival israeliano di quest’anno, Seret, tra i cui finanziatori e sostenitori ci sono il governo israeliano e un gruppo di organizzazioni di supporto filo-israeliano. Due mesi fa, una commissione istituita dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, ha concluso che le azioni dei soldati israeliani contro i partecipanti palestinesi alla Grande Marcia del Ritorno a Gaza possono costituire ‘crimini di guerra o crimini contro l’umanità’.
“Particolarmente allarmante”, ha detto un membro della commissione, è stato “prendere di mira bambini e persone con disabilità.”
Questo rapporto delle Nazioni Unite è l’ultimo di 70 anni di rapporti di espulsioni di massa, uccisioni, demolizioni di case, detenzione senza processo, torture, occupazione militare e attacchi militari contro la popolazione indigena, i palestinesi. Ma nessuno di questi sembra disturbare i cinema coinvolti nel festival. Uno ospita addirittura una proiezione per la raccolta di fondi per un’organizzazione che promuove l’ingresso di non israeliani nell’esercito israeliano.
A titolo di paragone, si noti il ricorso immediato al boicottaggio da parte di persone indignate per la legge del Brunei che permette la lapidazione a morte di persone LGBT e presunti adulteri (Articoli: Celebrità boicottano gli hotel di proprietà del Brunei per queste nuove leggi anti-LGBT del paese, 4 aprile; Il Sultano del Brunei, che ha approvato leggi anti-LGBT, detiene il controllo di proprietà di lusso nel Regno Unito, 15 aprile).
Anche noi siamo indignati. Ma se George Clooney, Elton John e una schiera di altri possono abbracciare immediatamente un boicottaggio per fare pressioni sul Brunei, cosa ferma i programmatori di Picturehouse e altrove a fare lo stesso riguardo Israele?
Non riusciamo a capire il motivo per cui le istituzioni culturali continuano a comportarsi come se Israele fosse una normale democrazia. Non lo è.
I palestinesi meritano di meglio. Le sale cinematografiche del Regno Unito non dovrebbero ospitare Seret.
Amir Amirani Regista, produttore
Roy Battersby Director
Haim Bresheeth Scrittore, regista
David Calder Attore
Prof Ian Christie Scrittore, giornalista
Dror Dayan Film-maker
Helen de Witt Programmatore di film
Saeed Taji Farouky Cineasta
Deborah Golt DJ, conduttore
Ashley Inglis Screenwriter
Paul Laverty Sceneggiatore
Mike Leigh Writer, regista
Ken Loach Direttore
Sophie Mayer Critica cinematografica, curatrice
Rebecca O’Brien Producer
Pratibha Parmar Scrittore, regista
William Raban Film-maker
Direttore di Leila Sansour
John Smith Artista, cineasta
Penny Woolcock Film-maker
Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org