Copertina:Alcuni bambini assistono al concerto tra le rovine dell’edificio Al-Qamar (Foto: Mohammed Asad)
All’ingresso dell’edificio residenziale Al-Qamar, demolito da un attacco aereo israeliano una settimana fa, arriva una band palestinese con i suoi strumenti. Spazzano via qualche calcinaccio mentre si preparano ad iniziare il loro concerto. Il concerto si svolge a Gaza nello stesso momento in cui un concerto simile si tiene a soli 70 chilometri nel parco Charles Clore di Tel Aviv per dare il via alla settimana di Eurovision.
Imbracciata una chitarra, Mohammed Ukasheh, 28 anni, si lancia in “Gaza Message” con entrambi i suoi batteristi. La canzone chiede che il contest dell’Eurovision sia boicottato.
La band inizia a cantare i testi del cantante iconico libanese Wadih al-Safi, sotto il tetto fatiscente dell’edificio distrutto.
Oh, gli immigrati ritornano … La patria è preziosa
Ascolta la voce della Palestina … La voce della colpa è forteScriverò il tuo nome, paese mio
Sopra il sole che non tramonta
Né per i miei figli nè per le mie ricchezze
non c’è amore sopra all’amore per tePossa Dio riportare la nostra felicità e le nostre risate
E riempire la nostra casa di sorriso e felicità
L’edificio di sette piani nel quartiere di Tel al-Hawa nella città di Gaza è stato raso al suolo da sei missili israeliani, dopo che un anonimo ufficiale israeliano ha dato a tutti gli inquilini dell’edificio cinque minuti per evacuare. L’edificio ospitava oltre 40 residenti e negozi tra cui un salone di bellezza, un mini market e un gommista.
Nell’ultimo anno si è assistito a scene macabre al confine tra Gaza e Israele, dove Israele ha represso violentemente la Grande Marcia del Ritorno. Artisti palestinesi hanno invitato i partecipanti all’Eurovision a boicottare l’evento internazionale che Tel Aviv ospita questa settimana.
L’Associazione “Palestinian Artists Association”, con sede a Gaza, ha affermato in una breve dichiarazione che Israele sta usando l’evento per “perpetuare l’oppressione, promuovere l’ingiustizia o mascherare un brutale regime di apartheid”.
Gli artisti hanno citato l’uccisione di oltre 60 manifestanti palestinesi alla recinzione fra Gaza eIsraele il 14 maggio dell’anno scorso, appena due giorni dopo che Israele aveva vinto l’edizione 2018 dell’Eurovision.
Kamel Musallam (Foto: Mohammed Asad)
“Come può un evento internazionale essere ospitato sulle rovine del villaggio palestinese di Sheikh Munis?”, Ha chiesto Kamel Musallam, coordinatore del concerto. “Il nostro messaggio all’Europa e agli Stati Uniti è che entrambi stanno prendendo parte allo spargimento di Gaza prendendo parte all’Eurovision”, ha aggiunto.
Sabreen Juma’a al-Najjar, madre del paramedico Razan Al-Najjar, la cui uccisione a giugno provocò indignazione internazionale, è stata una delle spettatrici all’edificio Al-Qamar.
“Israele cerca di mascherare le sue azioni letali contro i palestinesi ospitando un tale evento musicale, ma dare un’occhiata a un singolo edificio distrutto cancellerebbe tutta la reputazione di Israele per la democrazia e la moralità”, ha dichiarato Juma’a al-Najjar a Mondoweiss. E chiede: “Perché la superstar Madonna non tiene il suo concerto in questo edificio, o nel luogo in cui Razan è stato ucciso vicino al confine?”.
Madonna si esibirà in due canzoni a Tel Aviv per dare inizio all’Eurovision nonostante gli appelli a boicottare lo spettacolo.
“Perché Eurovision non organizza un evento per far ascoltare la musica di edifici morti e bombardati, e le voci delle madri degli uccisi?” Ha aggiunto Juma’a al-Najjar.
Sabreen Juma’a al-Najjar (Foto: Mohammed Asad)
Haaretz ha riferito che l’esercito israeliano ha dispiegato “estensive” batterie di difesa aerea “Iron Dome” e ha ordinato alle sue forze di stanza a Gaza di agire con maggiore “restrizione” durante la competizione Eurovision, che durerà fino a sabato 18 maggio.
Questo segue l’attacco israeliano di Gaza della scorsa settimana, in cui 25 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi e 800 case sono state distrutte. Quattro israeliani sono stati uccisi da attacchi di rappresaglia.
Martedì ricorre anche il primo anniversario dello spostamento dell’ambasciata degli Stati Uniti da Tel Aviv a Gerusalemme e della sanguinosa protesta di massa lungo il confine di Gaza, quando decine di palestinesi furono uccisi dal fuoco israeliano.
Mercoledì è il giorno della Nakba, quando i palestinesi commemorano la fuga e l’espulsione di centinaia di migliaia di profughi palestinesi durante le ostilità al momento della creazione di Israele nel 1948.
Jamal abu Arar, 61 anni, non è sicuro che il locale concerto riesca a “consegnare il messaggio”. Abu Arar ci dice che “ci sono due musiche: quella romantica per i ricchi e gli assassini, mentre per i poveri e le vittime ci sono solo i suoni dell’artiglieria e delle esplosioni”.
Il concerto tra le rovine dell’edificio Al-Qamar (Foto: Mohammed Asad)
Traduzione a cura dell’Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus, Firenze