“Lavare con l’arte” la brutale oppressione israeliana dei Palestinesi per un milione di dollari, è tra le agende politiche più immorali.
Jonathan Ofir – 20 maggio 2019
Immagine di copertina: Madonna e Quavo sotto le parole “Wake Up” alla fine della loro canzone “Future” durante Eurovision. (Foto via Twitter / @ madonnatribe)
Nonostante le richieste di boicottaggio da parte del movimento palestinese Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) la pop star Madonna, ospite di Eurovision, ha presentato sabato il suo concerto.
La Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI) aveva invitato Madonna a riconsiderare la sua partecipazione, sostenendo che “la vera solidarietà significa ascoltare la chiamata degli oppressi”:
“Avresti suonato in Sud Africa, a Sun City, all’apice dell’apartheid, superando la linea di boicottaggio della popolazione nera di maggioranza?”-
Una bella domanda, a cui Madonna ha risposto così:
“Non accetterò mai di non cantare per soddisfare l’agenda politica di qualcuno, né smetterò di esprimermi contro le violazioni dei diritti umani ovunque nel mondo”.
Questa è una risposta estremamente problematica. In Israele Eurovision era già di per sè un evento altamente politicizzato, come evidenziato anche da Netta, la vincitrice dello scorso anno, che dopo la sua vittoria disse :
“Abbiamo compiuto qualcosa di pazzofantastico per l’hasbara israeliano”.
Una piccola conferma di ciò è stato per esempio il modo in cui Kan, l’emittente pubblica israeliana, ha sfruttato l’occasione per definire i territori palestinesi e siriani occupati come “Israeliani”.
Inoltre, il fatto che il movimento BDS abbia chiesto il boicottaggio di Israele dal 2005, rende inevitabilmente politica la partecipazione a un evento del genere, proprio come accadde a Frank Sinatra quando si esibì a Sun City, sfidando il boicottaggio anti-apartheid del 1981, per la somma di $ 2 milioni.
Madonna ha aggiunto:
“Il mio cuore si spezza ogni volta che sento parlare delle vite innocenti che vengono perse in questa area e della violenza che viene spesso perpetuata per soddisfare gli obiettivi politici di persone che beneficiano di questo antico conflitto. Spero e prego che presto ci libereremo da questo terribile ciclo di distruzione e che creeremo un nuovo cammino verso la pace”.
Qui Madonna (che si fa chiamare anche “Esther”, a causa del suo interesse nella Kabbala), utilizza non solo un’emotività di cattivo gusto, ma anche sottili distorsioni storiche. Chiamando il “conflitto” “antico”, Madonna sembra cancellare la realtà colonialista del sionismo. Definirlo un “conflitto” in generale, offusca la realtà dell’oppressore contro l’oppresso, e il “ciclo di distruzione” suggerisce una paritaria relazione di potere. In altre parole, Madonna sta “vendendo” una “pace” Hasbara.
Ci sono soldi coinvolti. Oltre un milione di dollari. Secondo quanto riportato, sarà l’imprenditore israeliano-canadese Sylvan Adams a pagare il conto, stimato in circa $ 1,3 milioni. Adams ha contribuito alla recente navicella spaziale israeliana atterrata sulla Luna, e ora ha cercato di far sbarcare Esther in Israele per l’Eurovision.
Ecco la dichiarazione aggiuntiva di PACBI:
“Lavare con l’arte” la brutale oppressione israeliana dei Palestinesi per un milione di dollari, è tra le agende politiche più immorali.
Ma Madonna non stava solo “lavando con l’arte” Israele, doveva anche lavare le sue mani dopo aver commesso un atto immorale. Un accenno alla sua debole critica può essere visto nell’intervallo tra le due canzoni che ha cantato all’Eurovision (vedere 5:00 in video), quando ha tenuto una piccola recita:
“Sono così ingenui. Pensano che non siamo consapevoli dei loro crimini. Sappiamo che non siamo pronti ad agire. La tempesta non è nell’aria: è dentro di noi. Vorrei parlarti di amore e di solitudine, ma ora è tardi. Non riesci a sentire, fuori dal tuo cappuccio, il vento che sta cominciando a ululare?”
Questa affermazione, riflessa contro l’intransigenza di Madonna, appare particolarmente sciovinista, condiscendente, ingenua e schiva. Madonna non è pronta ad agire? Così come è in grado di organizzare i suoi mastodontici spettacoli, potrebbe anche decidere di rifiutarsi, ma non lo fa. La sua decisione di violare il boicottaggio non è “inazione”, ma piuttosto una violenza attiva e consapevole, per un’agenda politica israeliana, non palestinese.
Madonna ha inserito anche un’altra, più esplicita “critica” nel suo spettacolo, con due delle sue ballerine che camminavano mano nella mano esibendo sulla schiena rispettivamente una bandiere palestinese e una israeliana. Questo “blitz” è stato ampiamente notato e commentato come una dichiarazione “radicale”. Una comunicazione ufficiale di Eurovision ha detto che questo non faceva parte delle prove e che non era stato autorizzato dall’European Broadcasting Union (EBU) o dall’ emittente pubblica Kan. “L’Eurovision Song Contest è un evento non politico e Madonna ne era stata informata”. Ma Eurovision era già stata ampiamente politicizzata. Questa dichiarazione di EBU è tanto zoppicante quanto la sua risposta alla definizione dei Territori Occupati come “Israeliani”, in cui aveva semplicemente ripetuto il vecchio mantra dell’Eurovision apolitico, senza alcuna condanna dell’emittente pubblica israeliana Kan.
Dopotutto, Madonna viene in qualche modo considerata “radicale”. Come finale della sua esibizione, dove la seconda canzone è stata cantata insieme al rapper Quavo, sono state proiettate sulla scena le parole “WAKE UP”. Chi dovrebbe svegliarsi? Madonna non definisce i colpevoli e le vittime. Tutti dovrebbero semplicemente svegliarsi – Esther ha un messaggio profetico di pace.
Ed è così che Madonna, alias Esther, ha provato ad avere la sua torta e anche a mangiarla .
Come Madonna, il gruppo islandese Hatari ha esibito un debole gesto di “solidarietà” sollevando striscioni con la bandiera palestinese e la scritta “Palestina”, e lo hanno fatto con le facce tristi, quando stavano ascoltando i risultati finali ed era ovvio che non stavano vincendo.
PACBI non ne è infatti stato impressionato:
“La società civile palestinese respinge in modo schiacciante le foglie di fico di gesti di solidarietà effettuati da artisti internazionali superano la nostra linea di boicottaggio pacifico “…” Gli artisti che insistono nell’ignorare il boicottaggio, esibendosi a Tel Aviv a dispetto delle nostre esortazioni, non possono compensare il danno che apportano alla nostra lotta per i diritti umani “bilanciando” il loro atto complice con qualche progetto con i Palestinesi. La società civile palestinese respinge in modo schiacciante questa foglia di fico “, ha detto il gruppo. “L’espressione più significativa della solidarietà è quella di annullare le esibizioni nell’Israele dell’apartheid”.
Jonathan Ofir: Musicista israeliano, direttore d’orchestra e blogger / scrittore con sede in Danimarca.
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” –Invictapalestina.org