‘Acquista locale’ o l’importanza di istituire un sistema alimentare a carattere territoriale in Palestina

I settori dell’agricoltura e dell’agroalimentare svolgono un ruolo cruciale nella creazione di posti di lavoro e nella lotta alla povertà

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di Sebastien Maes,  pubblicato la prima volta nel mese di dicembre 2018

Per Oxfam-Magasins du monde, è importante che il mercato internazionale – equo o no – non sia l’unico canale di distribuzione dei nostri partner produttori e che sviluppino un’attività economica sul loro territorio. La durata della loro organizzazione dipende da questo. Inoltre, la nostra organizzazione è ben consapevole delle questioni globali e del fatto che le risorse petrolifere ‘a buon mercato’ stanno iniziando a prosciugarsi. Sarà quindi sempre più costoso importare prodotti da lontano, anche via nave, e questo avrà un impatto al rialzo sul prezzo di acquisto dei prodotti del commercio equo e solidale.

Queste constatazioni spingono la nostra organizzazione a ripensare il futuro delle sue attività e azioni, sempre con una chiara attenzione al commercio equo nel Sud e nel Nord. Ciò includerà continuare a promuovere la collaborazione a livello locale, il commercio equo a nord e i collegamenti ad altri sistemi alimentari alternativi. Ma un’altra linea d’azione potrebbe anche essere orientata verso l’attuazione di azioni con le organizzazioni dei partner produttori dall’America Latina, dall’Africa e dall’Asia, per favorire anche lo sviluppo dei mercati locali e la sensibilizzazione dei loro consumatori.

Partendo da queste osservazioni svilupperemo brevemente il concetto del Sistema Alimentare Territoriale (SAT), prima di esaminare un programma che sensibilizza la popolazione palestinese all’importanza di consumare prodotti locali per contribuire allo sviluppo economico e sociale di una società in crisi da più di 60 anni.

 

Sistema alimentare territoriale – SAT

 

Con questo desiderio di ripensare i nostri sistemi alimentari, sempre più persone attive nella comunità scientifica, le ONG e le organizzazioni internazionali raccomandano lo sviluppo di filiere locali e incrociano i due concetti di territorio e di filiera agroalimentare per raggiungere quel ‘sistema alimentare territoriale’, definito come un “insieme coerente di filiere agroalimentari localizzate in un’area geografica di dimensione regionale”. Gli obiettivi del SAT sono:

  • valorizzare i prodotti nelle filiere di prossimità;
  • privilegiare un’agricoltura a conduzione familiare e reti agroalimentari di piccole e medie imprese, circuiti di commercializzazione alternativi e condividere meglio il valore creato;
  • inventare nuovi modelli di produzione che rispettano la salute dei consumatori e che integrano una buona gestione delle risorse naturali limitando l’impatto sull’ambiente;
  • ridurre le perdite e gli sprechi lungo tutta la catena alimentare.

 

La campagna “Acquisto locale” in Palestina

 

Questo tipo di approccio è ancora più significativo in una regione del mondo come la Palestina, dove l’agricoltura è uno dei settori prioritari di attività, e dove le terre agricole rappresentano il 42% dei territori, di cui l’85% è coltivato. Un paese, anche e soprattutto, in cui l’occupazione ha contribuito in modo significativo alla caduta della parte di contributo dell’agricoltura al PIL, passando dal 49% nel 1967 a meno di 3,5 nel 2017.

I settori dell’agricoltura e dell’agroalimentare svolgono un ruolo cruciale nella creazione di posti di lavoro e nella lotta alla povertà. L’istituzione di un sistema alimentare territoriale è quindi essenziale in Palestina. E tanto più, per quanto sorprendente possa sembrare, in considerazione del fatto che le scelte dei consumatori palestinesi sono rivolte più ai prodotti israeliani – percepiti, erroneamente, come di qualità migliore – rispetto ai prodotti locali palestinesi misconosciuti.

 

La distribuzione dei prodotti agricoli palestinesi:

64% alberi da frutto (olive, ma anche datteri, uva, agrumi, banane)

24% di cereali

12% di verdure

I palestinesi praticano anche piccoli allevamenti (pollame, capre, buoi).

Quasi la metà della terra coltivata in Palestina è dedicata alla produzione di olive.

L’industria dell’olio d’oliva rappresenta un quarto della produzione lorda dell’agricoltura palestinese e sostiene 100.000 famiglie.

 

In pratica, per Palestine Trade Center (PalTrade), una campagna di promozione degli acquisti locali doveva essere concepita e implementata in Palestina, dal momento che promuovere l’uso e l’acquisto di prodotti locali ha un ruolo chiave nell’aumentare la loro presenza sul mercato. Per il principio di causa e effetto, l’aumento della quota di mercato aumenta gli investimenti e tende a ridurre la disoccupazione e la povertà. Inoltre, gli investimenti nei settori della trasformazione delle verdure fresche produrranno benefici duraturi e promettenti che consentiranno a questi settori di offrire opportunità di sviluppo ai piccoli agricoltori (uomini e donne), e così contribuire alla responsabilizzazione delle donne.

Dal 2017, PalTrade, in collaborazione con l’Ufficio Oxfam-GB nella Palestina occupata, la Direzione per lo sviluppo e la cooperazione svizzera, l’Agenzia svedese di cooperazione internazionale per lo sviluppo e l’Aiuto australiano, ha attuato il programma ‘Acquista locale’ nel quadro di un programma di giustizia economica (PJE). Questo PJE mira a proteggere e assicurare i mezzi di sussistenza di donne e uomini poveri e vulnerabili migliorando l’accesso ai mercati, sviluppando una produzione agricola e di sistemi di mercato equi e migliorando l’accesso dei piccoli produttori-trici ai mercati.

‘Acquista locale’ è una campagna di sensibilizzazione volta a educare e motivare i consumatori, le consumatrici e le imprese palestinesi a incoraggiare l’acquisto di frutta e verdure locali fresche e trasformate localmente per il bene economico e sociale della comunità.

 

Questa campagna si articola in particolare attorno ai seguenti 5 obiettivi:

  • costruire un marchio ‘Acquista locale’;
  • aumentare la fiducia dei consumatori e delle consumatrici nella qualità dei prodotti locali;
  • sensibilizzare all’importanza dell’acquisto di prodotti locali e al suo impatto sull’economia in generale;
  • collegare i mercati centrali delle città. Mettere i produttori e le produttrici in contatto con dettaglianti e grossisti;
  • sensibilizzare all’esistenza di una regolamentazione favorevole ai mercati.

Se i principali destinatari sono i consumatori e le consumatrici palestinesi (soprattutto attraverso le scuole), i dettaglianti e i grossisti locali, gli alberghi e i ristoranti, si tratta anche di raggiungere quanti sono attivi nella produzione, quelli che, attivi sui social, ‘fanno tendenza’ e uomini e donne politici.

Il programma mira a sensibilizzare i consumatori e le consumatrici sull’esistenza e la qualità dei prodotti agricoli palestinesi e a incoraggiarli ad acquistare prodotti fabbricati in Palestina. Ci sono molte ragioni per cui consumatori e consumatrici possono decidere di acquistare prodotti locali, inclusi motivi economici, ambientali, sociali e di salute. Potrebbero voler sostenere la loro comunità locale, assicurarsi di avere prodotti freschi di buon livello organolettico e nutrizionale o, ancora, che favoriscano la salute della loro famiglia. Tutte queste tracce sono esplorate dal programma al fine di incoraggiare i consumatori e le consumatrici a cambiare le loro abitudini di consumo.

Inoltre, il programma si rivolge a coloro che sono coinvolti nella produzione e nella distribuzione sensibilizzandoli all’etichettatura dei prodotti, in particolare per quanto riguarda la loro origine. Li sensibilizza anche sulla necessità di produrre e distribuire prodotti di alta qualità per attrarre i consumatori e le consumatrici. Il programma facilita inoltre i collegamenti tra la produzione e i circuiti di commercializzazione per consentire ai produttori e alle produttrici di controllare meglio le loro filiere di produzione e di distribuzione, e dunque di lavorare in modo più coerente e duraturo.

 

I Sistemi alimentari a carattere territoriale, un percorso da esplorare …

 

Il programma ‘Acquista locale’ illustra bene questa volontà di elaborare un insieme coerente di filiere agroalimentari localizzate e quindi un Sistema alimentare territoriale (SAT), in vista di una maggiore indipendenza, maggiore durata e resilienza all’interno del sistema alimentare palestinese. In un simile contesto palestinese, dove le attività di produzione e distribuzione sono ostacolate quotidianamente dall’occupazione israeliana che limita il movimento, l’accesso alla terra, all’acqua, ecc., l’esercizio è tanto più simbolico e pericoloso, ma illustra ulteriormente il potenziale impatto di questi SAT in una situazione di crisi. Questa osservazione non può che alimentare la riflessione sui nostri sistemi alimentari di ‘domani’ e il ruolo che un’organizzazione come Oxfam-Magasins du monde dovrà svolgere.

Immagine di copertina, dipinto di Dina Mattar

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

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