Svelato: spia della polizia britannica infiltrata nella solidarietà per la Palestina

Copertina: L’agente infiltrato tra il 2004 e il 2007 con il nome di copertura “Rob Harrison”. Queste foto risalgono all’incirca al 2004.

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di Asa Winstanley, 10 luglio 2019

 

Electronic Intifada pubblica le prime foto della spia della polizia che 15 anni fa si infiltrò in un gruppo di solidarietà per la Palestina nel Regno Unito.

Come abbiamo già riportato a dicembre, la spia era un agente della Special Demonstration Squad “anti-terrorismo”.

Durante il suo periodo sotto copertura nella sede di Londra dell’International Solidarity Movement, tra il 2004 e il 2007, aveva detto di chiamarsi “Rob Harrison”.

Il suo vero nome non è ancora noto, ma il nome di copertura è stato rivelato a dicembre in un’inchiesta ufficiale indipendente sulla polizia sotto copertura.

C’è una recente rivelazione secondo la quale “Harrison”, durante la sua missione, ha ingannato una donna coinvolgendola in una relazione intima.

A maggio, John Mitting, il giudice in pensione che presiede l’inchiesta sulle “Indagini di polizia sotto copertura”, ha stabilito di conferire alla donna lo status di testimone principale.

Ciò significa che ha svolto “un ruolo diretto e significativo” nelle materie che l’inchiesta sta esaminando e coprirà le sue spese legali.

La donna dice che la spia della polizia si è impegnata nella relazione “con il suo nome di copertura e nel ruolo di sostenitore del Movimento di Solidarietà Internazionale,” dichiara Mitting nella sua sentenza.

L’identità della donna è protetta e appare nell’inchiesta con lo pseudonimo di “Maya”.

Da quando, per la prima volta, l’inchiesta ha rivelato il nome di copertura Rob Harrison, lo status di partecipante principale è stato assegnato a tre attivisti dell’ISM di Londra.

Perché spiare la Palestina?

Fra gli altri l’attivista fondatore dell’ISM London, Atif Chodhury, che dice di essere “diventato amico intimo e avere condiviso informazioni personali intime” con Harrison e “essere stato testimone della relazione che stava nascendo” tra lui e Maya.

Gli altri due attivisti di ISM London sono “MCD”, la cui identità è protetta, e chi scrive (Asa Winstanley – N.d.T.).

A febbraio Mitting ha dichiarato che “entrambi hanno prove potenzialmente preziose da fornire” sulla missione di Harrison nell’ISM di Londra.

Ha anche dichiarato che uno degli obiettivi dell’indagine è “determinare perché un gruppo come l’International Solidarity Movement”, che aveva “un focus oltreoceano”, fosse preso di mira da un agente di polizia britannico.

Bugie

Il governo del Regno Unito ha deciso di avviare l’inchiesta nel 2015, dopo anni di rivelazioni sulla stampa riguardo poliziotti spia.

Ad oggi, è stato rivelato che più di 100 poliziotti sotto copertura britannici hanno spiato più di 1.000 gruppi politici tra il 1968 e il 2011.

Come “Harrison”, molti agenti sotto copertura hanno intrattenuto lunghe relazioni con le attiviste che spiavano, pur mantenendo le loro vite e relazioni di tutti i giorni come agenti di polizia.

Alcune di queste donne raccontano le loro storie strazianti in questo video dalla campagna del gruppo Police Spies Out of Lives.

 

Il gruppo lavora per “mettere fine agli abusi sessuali e psicologici di attivisti e altri agenti da parte di agenti di polizia sotto copertura”.

La Special Demonstration Squad a cui apparteneva “Harrison” era un’unità di Special Branch, la sezione della Polizia Metropolitana presumibilmente specializzata nell’affrontare la violenza politica.

Ma in realtà la maggior parte dei gruppi presi di mira erano gruppi nonviolenti e di estrema sinistra come London Greenpeace, sindacati e la campagna di giustizia per Stephen Lawrence, un adolescente nero assassinato nel 1993 da razzisti bianchi.

La polizia è stata accusata di coprire gli assassini.

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

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