A Hebron in centinaia chiedono la restituzione di 21 corpi detenuti da Israele

Dicembre 17, 2015 09:02 (AGGIORNATO: 18 Dicembre 2015 02:49)

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HEBRON (Ma’an) – Centinaia di palestinesi del distretto di Hebron Giovedì hanno marciato chiedendo al governo israeliano di restituire immediatamente i corpi di 21 palestinesi che sono stati recentemente uccisi dalle forze israeliane.
Le famiglie delle vittime, il governatore di Hebron Kamel Hmeid, e un certo numero di funzionari palestinesi sono stati presenti tra la folla che si è riunita per protestare contro la politica israeliana di trattenere i corpi dei palestinesi che hanno effettuato attacchi contro gli israeliani, o che sono stati sospettati di farlo.
I partecipanti hanno condannato l’uso della punizione collettiva da parte delle autorità israeliane, sollevando le foto di palestinesi i cui corpi sono stati trattenuti e chiedendo la loro restituzione incondizionata.
I 21 palestinesi di Hebron i cui corpi sono ancora trattenuti sono tra decine di altri corpi trattenuti all’interno di Israele negli ultimi mesi.
Il Gabinetto di sicurezza israeliano ha annunciato nel mese di ottobre che i corpi dei palestinesi uccisi dalle forze israeliane dopo aver effettuato attacchi contro gli israeliani non sarebbero stati più restituiti alle loro famiglie.
La decisione – una tra una serie di misure di sicurezza severe – come riferito è stata presa per evitare funerali di massa che la leadership israeliana ha definito eventi “nazionalistici” che “incitano” contro Israele.
Il provvedimento è stato inizialmente voluto dal ministro per la Sicurezza pubblica israeliano Gilad Erdan poi approvato dal Ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Il rifiuto di Israele di consegnare i corpi è alla base delle proteste iniziate a Hebron in ottobre che alla fine hanno portato alla restituzione dei corpi di cinque palestinesi. La loro restituzione ha attirato migliaia di persone in lutto in un grande corteo.
Il provvedimento ha creato grande agitazione  tra il pubblico palestinese e le organizzazioni internazionali per i diritti che sostengono che i corpi trattenuti è una punizione per i membri della famiglia e della comunità che non hanno effettuato i crimini.
Le famiglie nella zona di Hebron – dove oltre 30 palestinesi sono stati uccisi e dove hanno avuto luogo circa un terzo degli arresti  dal 1 ottobre – sono state colpite in modo particolarmente duro dalle politiche israeliane che prendono di mira i parenti e le comunità degli attaccanti.
Severe restrizioni al movimento, campagne di arresti di massa, così come demolizioni punitive sono tra le misure attuate a Hebron dalle autorità israeliane in seguito alla recente escalation di violenza nel territorio palestinese occupato.

trad. Invictapalestina

fonte: http://www.maannews.com/Content.aspx?id=769388

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