Israele “terrorizzato” intensifica gli attacchi in tutta la regione

“Hezbollah non permetterà tale aggressione”, ha detto Nasrallah in un discorso televisivo. “Il tempo in cui gli aerei israeliani arrivano e bombardano parti del Libano è finito”.

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di Ali Abunimah, 26 agosto 2019

 

Israele sta intensificando i suoi attacchi in tutta la regione con i bombardamenti e le incursioni di droni dei giorni scorsi in Libano, Siria e Iraq.

Il primo ministro libanese Saad Hariri ha definito un sospetto attacco israeliano di droni a Beirut nel fine settimana “una minaccia alla stabilità regionale e un tentativo di spingere la situazione verso ulteriori tensioni”.

La scorsa settimana, funzionari statunitensi hanno confermato che Israele era responsabile di una serie di attacchi in Iraq su siti appartenenti alle Forze di Mobilitazione Popolare.

I funzionari hanno affermato che gli obiettivi includevano un deposito di armi vicino a Baghdad che gli israeliani affermano venisse usato dall’Iran per trasferire armi in Siria.

Un combattente delle Forze di Mobilitazione Popolare è stato ucciso nell’ultimo sospetto attacco israeliano di domenica.

In quarant’anni sono le prime incursioni di bombardamenti israeliani sull’Iraq di cui si sappia.

E’ comunque vero che di solito Israele non si assume la responsabilità di attacchi.

Conosciute in arabo come al-Hashd al-Shaabi, le Forze di Mobilitazione Popolare sono una milizia irachena sostenuta dall’Iran che si è dimostrata un valido aiuto nello sforzo per sconfiggere il gruppo Stato Islamico noto anche come ISIS.

E sabato aerei da guerra israeliani hanno attaccato un sito vicino alla capitale siriana Damasco. Israele ha affermato di aver anticipato un imminente attacco di droni da parte delle forze iraniane.

L’organizzazione di resistenza libanese Hezbollah ha tuttavia affermato che l’attacco israeliano in realtà è stato contro una casa usata dai suoi combattenti e che due membri del gruppo sono stati uccisi.

Israele ha bombardato la Siria decine di volte durante la guerra civile del paese.

Poi, nel fine settimana, il Libano ha detto che due droni israeliani sono caduti sul suo territorio in un attacco fallito contro un ufficio stampa di Hezbollah nel sobborgo meridionale di Beirut.

Domenica, il leader di Hezballah Hasan Nasrallah ha promesso che le forze di resistenza avrebbero abbattuto tutti i droni israeliani che fossero entrati in Libano e avrebbero difeso il paese contro le incursioni israeliane.

“Hezbollah non permetterà tale aggressione”, ha detto Nasrallah in un discorso televisivo. “Il tempo in cui gli aerei israeliani arrivano e bombardano parti del Libano è finito”.

Nel 2006, Hezbollah inflisse a Israele una grave sconfitta strategica quando le sue forze invasero il paese, un attacco al Libano tacitamente sostenuto dall’Arabia Saudita.

Una coalizione di Stati del Golfo guidata dall’Arabia Saudita ha negli ultimi anni consolidato la sua alleanza sia palese che occulta con Israele contro l’Iran e i suoi alleati.

Gli attacchi israeliani sono proseguiti lunedì con gli aerei da guerra israeliani che hanno bombardato una base del comando generale del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, nel Libano orientale.

Il gruppo palestinese, che è altro dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina di cui porta lo stesso nome, ha combattuto dalla parte del governo nella guerra civile siriana.

 

Supporto ad al-Qaeda

 

Esiste una logica coerente per gli attacchi israeliani in tutta la regione: limitare l’influenza dell’Iran e delle organizzazioni militari sostenute dall’Iran che secondo i timori di Israele potrebbero sfidare il suo dominio senza controllo della regione.

La strategia israeliana è stata quella di supportare direttamente o indirettamente qualsiasi nemico dell’Iran, anche armando gruppi jihadisti in Siria collegati ad al-Qaeda.

Nel 2016, ad esempio, Efraim Halevy, ex capo dell’agenzia di spionaggio israeliana del Mossad, ha riconosciuto che Israele stava fornendo assistenza ai combattenti legati ad al-Qaeda in Siria.

Disse che anche se il Fronte Nusra, nemico del nemico di Israele Hezbollah, era stato colpito da al-Qaeda , Israele “non è stato in modo specifico preso di mira da al-Qaeda”.

Gli Stati Uniti, sotto l’amministrazione Obama, hanno anche fornito enormi quantità di armi ai gruppi ribelli in Siria, molte delle quali sono finite nelle mani di al-Qaeda e persino dell’ISIS.

Secondo quanto riferito, le armi statunitensi fornite via Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti stanno raggiungendo le affiliate di al-Qaeda nello Yemen.

 

Israele “preoccupato e spaventato”

 

“In tutta la mia vita Israele ha bombardato Tunisia, Egitto, Iraq, Siria, Libano, Giordania, Palestina e ha anche abbattuto un aereo civile di linea libico”, ha detto il professore della California State University As’ad AbuKhalil la scorsa settimana dopo che gli USA hanno confermato che Israele aveva bombardato l’Iraq.

“La storia di distruzione e terrorismo palese e occulta di Israele nella regione del Medio Oriente è una storia molto vecchia”, ha detto AbuKhalil ad Aaron Maté su Pushback. “L’unica cosa sorprendente è la scarsa copertura che arriva qui negli Stati Uniti.”

AbuKhalil ha anche accusato il governo iracheno, che consente ancora alle forze di occupazione statunitensi di operare liberamente nel paese, di minimizzare gli attacchi israeliani.

“Chi ha sconfitto l’ISIS in Siria e in Iraq era nemico degli Stati Uniti”, ha detto AbuKhalil. “Sono le milizie hashd in Iraq”.

“E in Siria sono stati i nemici degli Stati Uniti, che in gran parte hanno sconfitto l’ISIS”, ha aggiunto AbuKhalil. “Quindi sono gli indigeni quelli che hanno combattuto e sono morti nella guerra contro l’ISIS.”

Secondo AbuKhalil, Israele è “preoccupato e spaventato” a causa della sconfitta subita da Hezbollah nel 2006.

“E Israele è anche terrorizzato dal fatto che forse queste milizie nell’Iraq meridionale e gli Houthi nello Yemen diventeranno formidabili nemici dello Stato di Israele”, ha detto AbuKhalil, riferendosi a gruppi di cui è largamente propagandato il supporto dell’Iran, come per Hezbollah.

Guarda l’intervista completa con AbuKhalil più sopra.

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

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