Erdogan va costretto a fermare l’attacco genocida

L’Associazione Nazionale Giuristi Democratici condanna l’aggressione della Turchia al territorio siriano della Rojava e all’autogoverno democratico dei popoli che abitano tale regione, primo fra tutti quello curdo.

Il dittatore turco Erdogan si sta macchiando ancora una volta di gravissime violazioni del diritto internazionale, commettendo crimini di guerra e contro l’umanità.
È compito della comunità internazionale fermare Erdogan. Condanniamo le complicità nei suoi confronti che si stanno ancora una volta determinando, specie da parte del governo statunitense e di quelli europei che subiscono i ricatti di Erdogan sulla questione dei migranti e continuano a rifornirlo di soldi e di armamenti, nonostante qualche timida presa di distanza formale.
Occorre oggi mobilitarsi per la difesa dell’autodeterminazione dei popoli della Rojava e dell’integrità territoriale della Siria, alla cui rinascita democratica i popoli della Rojava devono poter contribuire in modo diretto e determinante.
L’azione del governo turco mira a massacrare i curdi e gli altri popoli della Rojava per attuare operazioni di criminale pulizia etnica e insiedarvi i criminali terroristi dell’Isis che hanno sempre goduto del suo appoggio come di quello di altri governi della regione, come l’Arabia Saudita e il Qatar.
Erdogan va costretto a fermare l’attacco genocida. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deve pronunciarsi senza esitazioni e senza ambiguità, in modo tale da prevenire nuovi massacri.
9 ottobre 2019
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI

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