Cile: menomazione agli occhi, strategia importata dalla repressione sionista?

in sole due settimane di proteste i poliziotti hanno reso parzialmente cieche 157 persone a causa di spari intenzionali

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di Alejandra Paredes, 12 novembre 2019

È una strategia di guerra la mutilazione delle persone e tutto sembra indicare che provenga da un addestramento condotto da Israele.

“In quella che è una strategia di mutilazione importata direttamente da Israele, in sole due settimane di proteste i poliziotti hanno reso parzialmente cieche 157 persone a causa di spari intenzionali, una brutalità numerica che non ha precedenti in tutto il mondo, dove persino i media internazionali stanno denunciando questo massacro” indica la stampa non ufficiale del Cile.

Questo sabato sono trascorsi 15 giorni dallo scoppio sociale che il paese vive. In questo contesto, il direttore del National Institute of Human Rights (NHRI), Sergio Micco, ha riportato un nuovo numero dei feriti. Secondo il professionista, fino alle 06:00 di sabato, 157 persone hanno riportato lesioni agli occhi. Tutte causate dai proiettili sparati dalla polizia. Micco ha anche riferito che come agenzia hanno presentato 179 azioni legali, 132 sono denunce per torture e trattamenti crudeli e degradanti. Per quanto riguarda le lesioni agli occhi, Micco ha già chiesto che siano effettuate le relative perizie. “Abbiamo chiesto un parere di esperti per conoscere la composizione dei proiettili; la quantità di polvere da sparo e la pressione impressa nel loro utilizzo. È un argomento che dobbiamo studiare. È estremamente grave avere 157 persone con lesioni agli occhi”, ha affermato il direttore dell’agenzia.

L’ONU chiede la cessazione dell’uso di proiettili di gomma contro la popolazione.

Il Sistema delle Nazioni Unite in Cile invita le autorità a porre fine all’uso di proiettili non letali. A tre settimane dall’inizio della crisi sociale nel paese, il Sistema delle Nazioni Unite in Cile ribadisce il suo rifiuto di tutte le forme di violenza e la sua preoccupazione per la situazione nazionale, in particolare per il gran numero di morti e feriti.

In particolare, il Sistema delle Nazioni Unite in Cile esorta le autorità a cessare immediatamente l’uso di proiettili ad aria compressa e proiettili di gomma, che fino ad oggi hanno causato centinaia di feriti e oltre 170 traumi oculari, secondo i dati ufficiali dell’Istituto nazionale per i diritti umani. L’uso arbitrario e indiscriminato di questo tipo di armi non letali costituisce una grave violazione dei diritti umani e viola il principio di proporzionalità.

Il Sistema delle Nazioni Unite in Cile chiede inoltre di allineare le azioni di controllo della violenza agli standard internazionali esistenti che sono stati ratificati dallo Stato cileno.

Il Sistema delle Nazioni Unite in Cile, che ha continuato a dialogore con le organizzazioni della società civile e quelle statali, si è messo a disposizione delle autorità e della società nel suo insieme, per portare avanti misure che consentano la protezione di tutte le persone e la pace sociale.

Il caso dei bambini palestinesi mutilati

HISPANtv in un rapporto sugli attacchi contro il popolo palestinese, pubblica: Il Comitato per la difesa dei diritti umani in Palestina in un rapporto citato martedì dall’agenzia di stampa palestinese Maan, ha riferito che attualmente 12 abitanti della città di Al-Quds (Gerusalemme) sono diventati ciechi dopo essere stati bersaglio degli spari delle forze israeliane.

 

Sette di questi casi, aggiunge, hanno meno di 6 anni e hanno perso almeno un occhio. L’agenzia in una dichiarazione ha denunciato il caso al consigliere giudiziario e all’ispettore generale della polizia israeliana.

Facendo riferimento a prove consistenti hanno confermato che gli agenti hanno fatto ricorso illegalmente a questo tipo di armi poiché, in base alle leggi, è vietato sparare proiettili di gomma contro bambini, donne in gravidanza e anziani.

Anche nelle manifestazioni possono essere utilizzate solo per individui identificati e puntate verso la parte inferiore del corpo.

Queste restrizioni, afferma l’organismo palestinese, non sono molto chiare poiché, date le pericolose conseguenze di questi proiettili, nella maggior parte dei casi non esiste una legislazione specifica.

Pertanto, ha messo in guardia sul proseguimento dell’uso di quest’arma da parte dell’esercito israeliano e lo considera un segno dell’irresponsabilità della polizia del regime di Tel Aviv.

Alla fine, ha sollecitato perché si adottino quanto prima le misure necessarie per la cessazione immediata dell’uso di armi dissuasive come proiettili di gomma.

Lo scorso 1° aprile, la Palestina è entrata ufficialmente a far parte della Corte penale internazionale dell’Aia (ICC), un’adesione che le permetterà di portare le autorità del regime israeliano davanti a questo organismo per essere processate per i loro crimini di guerra o contro l’umanità.

 

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

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