Difendendosi dal partecipare al boicottaggio artistico di Israele, la rappresentante francese alla Biennale di Venezia ha criticato il BDS
30 gennaio 2020
Copertina – L’artista plastica franco-algerina Zineb Sedira (Facebook)
L’artista franco-algerina Zineb Sedira, designata a rappresentare la Francia alla Biennale di Venezia 2021, ha smentito le “accuse infondate e calunniose” che segnalano suoi legami con il movimento BDS di boicottaggio di Israele.
La rivista francese di destra Causeur aveva reagito in modo virulento alla sua designazione: “Qualunque cosa si pensi del suo lavoro e delle sue scelte politiche e ideologiche personali, Zineb Sedira, sostenitrice del boicottaggio di Israele, non può e non deve rappresentare la Francia alla Biennale di Venezia 2021. La sua designazione è un errore ma non è troppo tardi per correggerlo.”
“Sono felice di rappresentare la Francia alla Biennale 2021 e cercherò sempre di lottare contro ogni forma di odio, atti o osservazioni razziste o antisemite”, afferma l’artista in un comunicato stampa inviato mercoledì sera al AFP.
BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) è una campagna che promuove il boicottaggio economico, culturale e politico di Israele lanciato dalla società civile palestinese nel 2005.
“Un’artista, non un’attivista”
L’artista 57enne, i cui genitori hanno militato per l’indipendenza del loro paese e che ama descrivere se stessa come colei a cui è stato passato il testimone della memoria, collabora da vent’anni con la galleria Kamel Mennour di Parigi. Zineb Sedira ha esposto al Jeu de Paume nel 2019.
L’artista afferma di essere “un’artista, non un’attivista”.
“Non ho mai aderito a questa organizzazione, non ho mai conosciuto questo movimento. Inoltre condanno con forza qualsiasi boicottaggio e non posso essere associata o essere solidale con il BDS. Mi oppongo al BDS e ad ogni boicottaggio globale che potrebbe avere come risultato controproducente di colpire e paralizzare donne e uomini che vogliono vivere in pace.”
Zineb Sedira aggiunge di non avere “mai partecipato alla minima promozione di richieste di boicottaggio di Israele”.
Quando si è ritirata da una mostra alla Biennale de la Méditerranée nel giugno 2017, spiega, le sue ragioni “non avevano assolutamente nulla a che fare con questo cosiddetto movimento BDS” ma erano “puramente artistiche”, a causa delle cattive condizioni di installazione di uno dei suoi video: “E la strada continua”.
“Il ritiro del mio lavoro è stato strumentalizzato dal BDS. Tutto il mio lavoro testimonia la mia volontà di inscrivermi in una relazione pacifica tra uomini e donne. Questo è il motivo per cui non solo non mi si potrebbe rimproverare alcun boicottaggio di Israele, ma ho anche avuto il piacere di esporre le mie opere al museo di Herzlia [in Israele] e ancor prima a Gerusalemme e a Nazaret”, dice ancora.
Sul suo sito web, il polemista francese filo-israeliano Bernard-Henri Lévy ha reagito positivamente alle dichiarazioni dell’artista: “Zineb Sedira adesso condanna il BDS e tutte le forme di discriminazione e odio: è questo l’essenziale.”
Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org