“Il suo racconto è pieno di contraddizioni e non sta in piedi”. “Non sappiamo come un giornalista rispettabile possa scrivere simili bugie”
Di Larry Romanoff – 12 Marzo 2020
Ayman Mohyeldin era un reporter egiziano per la versione inglese al-Jazeera che aveva coperto dozzine di eventi importanti in Medio Oriente per molte reti americane e altri networks. Aveva un’ottima reputazione e le sue notizie sull’assalto israeliano a Gaza furono una performance giornalistica così straordinaria che la NBC “lo corteggiò senza tregua per fargli lasciare Al Jazeera, offrendogli un compenso altissimo.“ Il suo nuovo incarico per la NBC era di coprire Israele e Palestina, un compito fortemente agevolato dalla sua capacità di parlare l’arabo e dalla sua profonda conoscenza del Medio Oriente e della sua storia.
Ma nel luglio del 2014 Mohyeldin fu improvvisamente allontanato dalla NBC, da David Verdi, un dirigente della NBC, che ordinò a Mohyeldin di lasciare immediatamente Gaza. La NBC ha attribuito l’evacuazione di Mohyeldin a “problemi di sicurezza” non specificati, ma c’era un ulteriore motivazione. (1)
Mohyeldin si trovava sulla spiaggia, dove c’erano quattro bambini palestinesi che giocavano a pallone, non era molto lontano da loro, nello stesso istante una cannoniera israeliana che li aveva monitorati a breve distanza dalla costa, sparò un proiettile di artiglieria centrandoli in pieno e facendoli a pezzi. Mohyeldin era stato testimone dell’omicidio deliberato di quattro piccoli ragazzi palestinesi da parte dell’esercito israeliano e aveva presentato un rapporto completo alla NBC, che lo aveva stracciato, per sostituirlo con una versione diversa, presentata dal suo sostituto. (2) (3) (4)
Ma era troppo tardi. Mohyeldin era così sconvolto da ciò che aveva visto che aveva già pubblicato sui social media le foto del crimine a cui aveva appena assistito, i nomi dei ragazzi a cosa stavano giocando. Se non fosse stato per le sue azioni istintive, l’evento non sarebbe mai stato divulgato. (5) (6) (7) (8) (9)
Ma questo non era niente.
L’edizione di ottobre 2001 della rivista Harper’s presenta “Un diario di Gaza”, in cui il giornalista Chris Hedges accusa i soldati israeliani di aver deliberatamente provocato i bambini palestinesi e di averli uccisi per divertimento. (10) Il pezzo di Harper non è disponibile online, ma Hedges ha ripetuto le sue accuse nel programma “Fresh Air” della National Public Radio (30 ottobre). (11)
“Hedges, in un passaggio nell’articolo di 11 pagine di Harper’s, racconta di essere stato presente, in un campo profughi, la domenica pomeriggio del 17 giugno, quando una voce dall’altoparlante israeliano annunciò:” Venite, cani, dove sono tutti i cani di Khan Younis? Venite! Venite!” Andiamo, cani, dove sono tutti i cani di Khan Younis? I ragazzi, la maggior parte non più di 10 o 11 anni, secondo Hedges, hanno risposto agli insulti lanciando pietre su una recinzione elettrica e contro due jeep blindate. Una granata stordente disperse il gruppo di ragazzi, scrive Hedges.
I soldati, spararono con fucili M-16 muniti di silenziatori, esplodendo proiettili dirompenti contro i ragazzi, uccidendo Ali Murad di 11 anni e ferendo gravemente altri quattro, tre dei quali minorenni, racconta Hedges. Il giorno precedente, scrive, altri otto sono stati uccisi in circostanze simili, sei erano minorenni. Hedges scrive di aver visto bambini uccisi in El Salvador, Guatemala e Sarajevo, e madri con bambini in fila e massacrate in Algeria, “ma di non aver mai visto soldati attirare bambini come topi in una trappola e ucciderli per divertimento”.
Si può immaginare che ci sia stata una certa pressione israeliana nell’indagine, dal momento che il produttore esecutivo del segmento, disse a Chris Hedges: “Avremmo dovuto chiedere alcuni chiarimenti approfondendo questa storia dal lato israeliano, per cercare di capire la prospettiva di un soldato israeliano in prima linea”. Sembrava che anche Hedges fosse un po’ spaventato. (12)
Gli apologeti israeliani sionisti erano ovviamente appagati
“È certamente vero che nessun altro esercito ha ordini così restrittivi come quello israeliano. I soldati israeliani hanno l’ordine di non sparare a meno che non siano in diretto pericolo. Ai soldati israeliani viene chiesto di non sparare mai per uccidere e quindi di mirare solo agli arti inferiori, mai a caso”. L’affermazione delle autorità era così inverosimile. Dissero che la stampa araba era talmente anti-israeliana, che in passato ha inventato calunnie oltraggiose ed è impossibile credere al racconto di Hedges, perché non erano presenti. Affermando che Hedges avesse mentito. “Il suo racconto è pieno di contraddizioni e non sta in piedi”. “Non sappiamo come un giornalista rispettabile possa scrivere simili bugie”. (12)
Secondo un ex soldato israeliano che ha prestato servizio a Gaza, “Nessun soldato è autorizzato a sparare per propria iniziativa, a meno che non si trovi in momentaneamente in pericolo di vita”. Anche dopo che l’incidente è stato rivisto da comandanti superiori. “Non ho mai visto in tutto il mio servizio nell’esercito un soldato provocare qualcuno per avere il pretesto di attaccarlo”. “Anche quando lavoravamo ai posti di blocco, ci veniva detto di trattare con dignità i palestinesi. Anche quando abbiamo arrestato noti terroristi, sono stati trattati con dignità”. (12)
Ma anche questo non era niente.
Gideon Levy ha scritto che “uccidere i bambini non è più un grosso problema. Il fatto evidente, che deve essere denunciato apertamente, è che il sangue di centinaia di bambini palestinesi è sulle nostre mani”. (13) (14) (15) (16)
Questa parte dovrebbe essere vera. Negli ultimi 20 anni, migliaia di bambini palestinesi sono stati uccisi, ad un certo punto nel marzo del 2012, la stima era che circa il 60% di tutti i bambini uccisi fosse stato colpito alla testa, in un caso un padre non è riuscito a proteggere suo figlio dall’essere ucciso.
I bambini palestinesi vengono dilaniati dagli esplosivi DIME e dalle bombe al fosforo, entrambi illegali anche in tempo di guerra, ma vengono usati in Palestina contro i civili. Ho in mio possesso molte centinaia di foto di bambini palestinesi morti, con descrizioni delle circostanze di ogni omicidio. Riesco a malapena a guardarli.
Ma non sono solo i bambini e non stanno solo uccidendo i palestinesi. L’esercito israeliano e i cittadini israeliani hanno molti altri metodi per distruggere la volontà e la vita degli arabi in Palestina.
L’esercito bombarda ripetutamente tutte le scuole di Gaza, sostenendo che sono la base di “attacchi missilistici” contro Israele. Il governo israeliano ha chiaramente incaricato i suoi militari di prendere di mira e distruggere tutte le istituzioni educative di Gaza, come parte di un piano generale per sviscerare la struttura sociale della Palestina e della sua gente.
Durante l’operazione israeliana “Piombo fuso”, più di 280 scuole e asili furono distrutti a Gaza, in meno di 3 settimane, dall’esercito sionista. Furono rese inutilizzabili anche l’Università di Gaza e l’Università islamica. Le forze militari sioniste hanno bombardato direttamente e intenzionalmente la scuola delle Nazioni Unite (UNRWA) che ospitava oltre 1.300 persone. Allo stesso modo la scuola americana di Gaza fu distrutta da un intenso bombardamento con munizioni al fosforo bianco. Le foto di bambini piccoli in fiamme e morti inceneriti dalle bombe al fosforo, sono sufficienti per far venire il voltastomaco. Moltissimi bambini sono stati uccisi. In un altro attacco, almeno 43 civili sono stati massacrati il 6 gennaio mentre si riparavano nella scuola di al-Fakhoura nel campo profughi di Jabaliya. (17) (18)
È stato così atroce che una nuova parola è stata coniata dalla carneficina di Gaza: “scolasticidio”, la distruzione sistematica da parte delle forze israeliane di centri di istruzione cari alla società palestinese, mentre il ministero dell’educazione veniva bombardato, l’infrastruttura dell’insegnamento distrutta e le scuole di tutta la striscia di Gaza sono state attaccate dall’offensiva aerea, marittima e terrestre.
Ma i travestimenti disumani si estendono ben oltre questo. La Cisgiordania è costellata da centinaia di posti di blocco attraverso i quali i palestinesi devono passare per andare ovunque. Secondo numerose resoconti, sono costantemente molestati durante i controlli di questi posti di blocco, abusati, picchiati e umiliati, spesso costretti a spogliarsi in mutande prima di essere autorizzati a passare, se gli è permesso passare. Spesso non gli è consentito. (19)
Apparentemente l’umiliazione dei palestinesi non conosce limiti. Ci sono molti video su Internet di soldati israeliani che accarezzano il seno delle donne durante le perquisizioni per attraversare un check-point. Un rapporto descriveva come un soldato israeliano, esaminando un uomo e sua moglie che cercavano di superare un check-point, accarezzasse ripetutamente il seno della donna e, quando il marito non rispondeva, il soldato esibiva il suo pene alla donna e poi urinava su suo marito. Quando l’uomo alla fine si ribellò sferrando un pugno al soldato, quest’ultimo estrasse la pistola e sparò all’uomo uccidendolo. (20)
Ci sono così tanti racconti di testimoni, sia ebrei che palestinesi, della violenza e del degrado dei sionisti in Cisgiordania da farne un romanzo. Un visitatore ebreo disse: “Ho visto due giovani adolescenti vicino a Kiryat Arba obbligare una famiglia palestinese, sotto la minaccia delle armi, di mettersi in ginocchio e abbaiare come un cane mentre una jeep piena di soldati dell’IDF rideva a un metro di distanza”.
Ma anche questo non fornisce agli estranei una vera immagine della vita quotidiana in Palestina. Ci sono innumerevoli rapporti documentati sui militari israeliani che usano bestiame palestinese come bersaglio per esercitarsi, andando di pascolo in pascolo e uccidendo ogni animale da fattoria. Ci sono innumerevoli rapporti documentati di coloni ebrei israeliani in Cisgiordania, che sradicano, tagliano e danno fuoco agli ulivi nelle terre palestinesi, intenzionati ad eliminare le loro fonti di reddito e scacciarli dalle loro terre. Questo viene fatto sotto la protezione dell’esercito israeliano, che osserva da pochi metri di distanza. I villaggi colonici costruiti in Cisgiordania sono invariabilmente sull’unica fonte d’acqua della zona, da quel momento in poi vietata ai palestinesi. Agli arabi non è più permesso attingere nelle proprie acque.
L’esercito israeliano bombarda regolarmente le stazioni di polizia palestinesi, in un’occasione uccidendo tutto il personale di polizia che si stava esercitando nel cortile della stazione. Effettuano regolarmente attacchi aerei nelle aree civili, riducendo centinaia di case in macerie in ogni occasione.
Non si tratta di poche “mele marce” che commettono crimini senza autorizzazione. Nessun governo, nessuno stato può commettere simili atrocità contro degli esseri umani, contro i loro vicini, le persone che vivono nello stesso posto, senza il consenso silenzioso della maggioranza della loro popolazione. Se la maggioranza degli americani non amasse la guerra e l’idea della guerra, non ci sarebbero guerre americane. Se i cittadini di Israele non approvassero il trattamento brutale e disumano dei palestinesi, presto si fermerebbe. Benjamin Netanyahu è stato responsabile di molte di queste atrocità per molti anni, ma è stato ripetutamente rieletto.
La disumanità della brutalità dei sionisti e il trattamento selvaggio nei confronti dei bambini palestinesi devono essere portate a conoscenza di tutti i paesi, fino a quando l’opinione pubblica di massa non potrà più ignorarlo. (21) (22)
Tre articoli appena pubblicati: Grazia, Simonetta e Beniamino hanno dedicato parte del loro tempo per informare i nostri lettori, invitiamo tutti a dare voce alla Palestina invitando i loro conoscenti/amici a mettere “Mi piace” sulla pagina di Invictapalestina, permettendoci di raggiungere così VENTIMILA FOLLOWER nel più breve tempo possibile.(NB. il nostro lavoro è indipendente, completamente gratuito, autofinanziato per la gestione del BLOG e dei nostri corrispondenti da GAZA)