ECCP
E U R O P E A N C O O R D I N A T I O N O F C O M M I T T E E S A N D
A S S O C I A T I O N S F O R P A L E S T I N E
All’attenzione di:
Alto rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri Josep Borrell,
Ministri degli Affari Esteri dei paesi europei,
Bruxelles, 6 aprile 2020
Re: Richiesta urgente di aiuto per l’emergenza a Gaza – porre fine al blocco ora!
Caro signor Borrell,
Cari Ministri degli Affari Esteri degli Stati membri dell’UE,
In risposta alla pandemia globale di Coronavirus, i governi di tutto il mondo stanno mettendo in atto misure di emergenza al fine di proteggere la salute dei loro cittadini e stabilizzare le loro economie.
Per quasi 2 milioni di persone nella Striscia di Gaza occupata e assediata, con i primi 12 casi di COVID-19 confermati il 1° aprile e 2 mila sospettati già in quarantena, la situazione è sull’orlo della catastrofe. Apparecchiature, letti per la terapia intensiva e strumenti di prevenzione per far fronte a una potenziale diffusione del contagio sono carenti o totalmente inadeguati. In questa situazione, qualsiasi risposta efficace per affrontare l’attuale crisi di Gaza è impensabile.
Oltre un decennio di blocco illegale e frequenti brutali assalti militari israeliani hanno fatto sì che 2 milioni di persone si trovino in una situazione di sovraffollamento disperato in ambienti angusti e in condizioni di vita disastrose: un deficit del 60% nelle forniture mediche, una fornitura di elettricità fortemente limitata, malnutrizione di massa, mentre solo una famiglia su 10 ha accesso diretto all’acqua potabile.
La previsione delle Nazioni Unite secondo cui Gaza sarebbe stata inabitabile entro il 2020 è diventata una realtà, come ribadito dal Relatore Speciale delle Nazioni Unite per il Territorio Palestinese Occupato, Michael Lynk. Il gruppo di esperti delle Nazioni Unite sulla crisi sanitaria ha chiesto che non ci siano discriminazioni negli aiuti per il COVID-19 in quanto “tutti hanno il diritto a interventi salvavita“.
Nonostante le preoccupazioni espresse dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per la mancanza di risorse nei campi profughi e nelle comunità di sfollati e nonostante il suo appello a non trasformare la crisi sanitaria in un’arma biologica, Israele come potenza occupante non fornisce il supporto necessario e adeguato alle strutture sanitarie di Gaza, in violazione e in continua deroga ai suoi doveri.
La comunità internazionale ha ignorato per troppo tempo la situazione critica dei Palestinesi a Gaza. Finora l’Europa si è dimostrata incapace di tener fede ai suoi principi e alle sue dichiarazioni e di porre fine alla sua complicità con il sistema israeliano di occupazione, apartheid e colonialismo d’insediamento.
I Palestinesi devono poter accedere alle cure mediche e noi abbiamo la responsabilità di sostenerli mettendo fine alle restrizioni israeliane. Secondo la Quarta Convenzione di Ginevra, Israele come potenza occupante ha il dovere di garantire la sicurezza e il benessere della popolazione civile nelle aree sotto il suo controllo. Il continuo blocco israeliano della Striscia di Gaza, una misura che sta privando la popolazione di cibo, carburante e altri beni necessari, costituisce una forma di punizione collettiva in violazione all’articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra.
È in questo spirito che chiediamo all’UE e ai governi europei di:
➢ Utilizzare immediatamente tutte le misure economiche e politiche, comprese le sanzioni e le misure di ritorsione previste dal diritto internazionale, per fare pressione sul governo israeliano affinché ponga fine all’assedio di Gaza;
➢ Garantire, in stretto contatto con i ministri della salute di Gaza e Cisgiordania, la consegna diretta alle autorità sanitarie locali di adeguate spedizioni di forniture mediche e sanitarie necessarie per l’individuazione del Coronavirus e per la gestione delle persone colpite, nonché gli articoli necessari per la prevenzione della sua diffusione nella comunità e negli ospedali locali;
➢ Consentire a coloro che non possono essere curati a Gaza di raggiungere senza problemi altri ospedali.
ECCP – ASBL (Belgian non-profit organization)
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Traduzione di Donato Cioli – AssopacePalestina