Artisti stanno rispondendo alla minaccia di annessione di Israele con una produzione di manifesti in solidarietà con la Palestina. Qui trovate una collezione dalle proteste in tutto il mondo.
di Dan Walsh, 10 luglio 2020
Copertina – Manifesto creato da Samidoun – La rete di solidarietà con i prigionieri palestinesi (immagine via Palestine Poster Project Archives)
Si è dato spesso il caso che, con lo scoppio di una crisi in Palestina, ad esempio quando nel luglio 2014 Israele lanciò l’Operation Protective Edge contro Gaza, artisti da tutto il mondo rispondessero con una produzione di manifesti in solidarietà con la Palestina. Questi sforzi sono, quasi senza eccezioni, azioni spontanee e, a causa della mancanza di tempo e di strutture preesistenti, gli artisti partecipanti spesso sperimentano o inciampano in idee innovative in materia di distribuzione e promozione. Uno di questi sforzi, Des Affiches Pour Gaza, fece sì che tutti i manifesti inviati (62) fossero stampati a colori sul giornale di sinistra L’Humanité, fondato nel 1904 da Jean Juare. Ciò permise al pubblico di ritagliarli e incollarli su muri e ponti nelle città di tutta la Francia, aumentandone notevolmente la visibilità.
Un altro sforzo, nello stesso anno, fu organizzato da diversi professori di graphic design dell’Università Atatürk di Erzurum, in Turchia. La loro innovazione consisteva nell’utilizzare non muri pubblici ma piuttosto percorsi pedonali pubblici per esporre i manifesti creati in solidarietà con Gaza e la Palestina (121). Tutti questi manifesti furono digitalizzati, cosa che permise agli organizzatori di condividerli con gallerie, attivisti e organizzazioni di solidarietà in altre città della Turchia e in tutto il mondo.
La più recente manifestazione della vivace rete globale di artisti e organizzazioni di solidarietà con la Palestina ha fatto irruzione sulla scena due settimane fa quando sembrò che il governo israeliano fosse sul punto di annettere una vasta fascia di terra palestinese nella Valle del Giordano. Questo sforzo di solidarietà differisce dai due sopra descritti in quanto tutti i manifesti pubblicati annunciano e promuovono azioni – dimostrazioni, manifestazioni studentesche, percorsi di marcia, boicottaggi, ecc. La maggior parte fornisce orari e date esatte, nonché la posizione della stazione della metropolitana o pubblica piazza più vicine. La maggior parte specifica inoltre che saranno in vigore mascherine e distanziamento sociale.
Tutti i manifesti di questa Collezione speciale dedicata all’annessione (42 a tutt’oggi) condannano l’annessione e/o annunciano azioni di solidarietà civile in luoghi diversi come la Corea del Sud, il Nevada, la Comunità autonoma basca e Israele. Un certo numero di manifesti collega specificamente la resistenza all’occupazione e l’annessione al movimento Black Lives Matter, rivelando i profondi legami intersettoriali tra i palestinesi che affrontano un regime militare ostile e la realtà dei neri americani che affrontano la brutalità sistemica della polizia. Samidoun, il Palestinian Prisoner Solidarity Network, è stato all’avanguardia in termini di promozione di questi eventi anti-annessione e il suo sito Web è diventato un centro di smistamento per informazioni sulle manifestazioni in tutto il mondo.
Tutti questi progetti sono nati e hanno riscosso tanto successo grazie alla magia dei social media. Sembrerebbe che se Israele dovesse effettivamente annettere una qualsiasi terra palestinese nella Valle del Giordano, molti altri manifesti si aggiungeranno a questo nuovo sotto-genere in rapida crescita di manifesti palestinesi.
Guarda tutti i manifesti prodotti
Dan Walsh ha iniziato a collezionare manifesti palestinesi mentre studiava arabo come volontario del Corpo della Pace in Marocco a metà degli anni ’70. Ha conseguito una laurea in studi arabi presso la School of Foreign Service della Georgetown University ed è il fondatore e archivista del Palestine Poster Project Archives.
Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org