‘Questa è una devastazione totale’ il settore dell’arte era già stato duramente colpito dalla crisi economica
Fonte: English Version
Alexandra Chaves – 6 agosto 2020
Immagine di copertine: Martedì Beirut è stata scossa da due potenti esplosioni che hanno causato la morte di almeno 135 persone e il ferimento di 5.000, causando centinaia di migliaia di senzatetto.
I danni provocati dall’esplosione si sono estesi per un raggio di 10 chilometri dal luogo dove è avvenuta, le strade della città sono piene di detriti, vetri rotti e frammenti di metallo. L’operazione di pulizia della città, iniziata il giorno dopo le esplosioni, è proseguita giovedì, mentre gli ospedali si occupano delle persone bisognose di cure mediche.
“Questa catastrofe ci può portare ad uno stato di resistenza creativa più grande della vita stessa – più loro distruggono, più noi creiamo” Nadim Karam
Oltre alle case e alle attività commerciali, le gallerie d’arte e i musei di Beirut sono tra i luoghi più gravemente danneggiati. Negli ultimi decenni, la scena artistica e culturale della città ha dovuto prosperare da sola, con pochi finanziamenti da parte del governo. La crisi economica, e ora questa devastazione, hanno messo in ginocchio sia galleristi che artisti.
“È una tragedia. Quando è successo ero alla galleria e tutto è semplicemente esploso”, dice Beatrice Safieddine, direttrice della Galleria Mark Hachem. “Tutte le finestre e le porte sono rotte e alcune opere sono state danneggiate.
“Ci siamo riparati in cucina. È stato orribile”, ricorda Safieddine, aggiungendo che nessuno nella galleria è rimasto gravemente ferito.
“Ora stiamo cercando di rimuovere i detriti e di organizzarci … Non voglio dire ‘torniamo alla vita normale’ perché dopo questo nulla sarà più normale. Non può esserlo, vista la tragedia della morte di così tante persone, tuttavia cerchiamo di continuare ad andare avanti “, dice.
Anche la galleria Sfeir-Semler ha subito danni materiali, con le sue finestre di vetro in frantumi e i pannelli delle pareti strappati dall’impatto dell’esplosione. “Il nostro team è sano e salvo”, ha riferito la galleria in una nota.
“I nostri cuori sono pieni di dolore e piangiamo per Beirut.” La galleria, che ha anche una sezione ad Amburgo, rappresenta artisti affermati come Etel Adnan e Yto Barrada.
La galleria contemporanea Marfa (il cui nome significa porto, luogo a cui è effettivamente vicina) ha condiviso foto dei suoi locali e delle sue opere d’arte quasi completamente distrutte. Fondata nel 2015, Marfa è una galleria senza scopo di lucro che lavora per aiutare gli artisti libanesi a costruire connessioni internazionali.
Anche il Museo Sursock è stato danneggiato. La sua direttrice, Zeina Arida, ha detto che è probabile che il costo delle riparazioni salga a milioni di dollari e che ci vorranno anni per ricostruire il museo. Sebbene non siano stati registrati ferite o vittime tra il personale, numerose opere d’arte sono state danneggiate. In una dichiarazione su Instagram, il museo ha detto che lo spazio è stato “gravemente danneggiato” e il team è ancora “sotto shock” dopo l’esplosione.
“Il nostro pensiero e la nostra preghiera vanno alle famiglie delle vittime, dei dispersi e dei feriti”, si legge nel comunicato.
“Sebbene il museo sia stato gravemente danneggiato, per fortuna il nostro personale e i visitatori presenti al momento dell’esplosione sono tutti al sicuro”.
The Art Newspaper ha riferito che un dipendente della Saleh Barakat Gallery è attualmente in terapia intensiva e che la Galerie Tanit e l’Opera Gallery di Beirut sono state distrutte.
E ora?
Artlab, che si concentra su artisti emergenti, ha dichiarato ad Art Net che la riapertura potrebbe non essere un’opzione possibile a causa del costo delle riparazioni e dei problemi economici del Libano.
Per l’artista Nadim Karam, le cui grandi sculture riempiono le strade e gli spazi pubblici di Beirut, l’incidente ha causato “disordine e confusione”.
“Ci stiamo ancora chiedendo cosa ci sia successo”, dice al National, sottolineando la portata senza precedenti dell’esplosione.
Karam ha aperto al pubblico il suo studio, A.MUSE.UM, nel 2019. Collegato alla sua residenza, è qui che ospita le sue opere perché le persone possano vederle.
Dice che le porte d’ingresso principali del suo appartamento sono state spazzate via e le strade fuori dal suo edificio sono piene di vetri rotti e resti di case e di persone.
Ha sottolineato la rabbia provata da molti libanesi dopo quella che molti vedono come negligenza da parte di funzionari che da sei anni sapevano della presenza del materiale esplosivo al porto.
” E’ una devastazione totale, molto al di là delle guerre, con le quali abbiamo ‘familiarità’. Questa è la prova della corruzione, della negligenza e del marciume del sistema sociopolitico libanese ”, dice Karam.
Sebbene la sua famiglia sia al sicuro, dice di conoscere almeno10 persone morte nell’incidente e teme che il bilancio delle vittime possa continuare a salire. “Stiamo cercando di rimettere insieme le cose, almeno il più possibile.”
Vede l’esplosione – che è l’ultima di una serie di problemi che il Libano ha dovuto affrontare nel corso degli anni, tra cui una crisi economica e proteste diffuse – come un punto di svolta per il Paese.
“Qualcosa di simile può mettere una nazione in ginocchio e creare una sensazione di sconfitta, oppure può avere l’effetto di creare un contraccolpo più grande: un’enorme e fresca energia che permea il sistema e ciascuno di noi”, dice. “Può elevarci a uno stato di resistenza creativa più grande della vita stessa: più loro distruggono, più noi creiamo”.
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Trad:Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” – Invictapalestina.org