Il soldato britannico indagato dalla polizia militare per una sua protesta contro la guerra nello Yemen ha spiegato a The New Arab il perché della sua azione.
Fonte: English Version.
The New Arab Staff – 26 agosto 2020
Immagine di copertina: Ahmed Al-Babati si dichiara contro la vendita di armi britannica all’Arabia Saudita (Foto: SFJ)
Un sottufficiale dell’esercito britannico è indagato dalla polizia militare britannica dopo aver partecipato a una protesta contro la guerra nello Yemen.
Il caporale Ahmad Albatati, ventiduenne di Sheffield, è nato nello Yemen e ha pubblicato online un video in cui protestava contro i “crimini di guerra” dell’Arabia Saudita nello Yemen.
Il video è apparso poco prima che partecipasse a una protesta davanti al Ministero della Difesa britannico a Whitehall, Londra.
Albatati ha dichiarato che non presterà servizio nell’esercito fino a quando il governo britannico non porrà fine al suo commercio di armi con l’Arabia Saudita.
Albatati, che appartiene al 14 ° Signals Regiment, indossava la sua uniforme e teneva un cartello con la scritta: “Mi rifiuto di continuare il servizio militare fino alla cessazione dell’accordo con l’Arabia Saudita”.
Successivamente è stato arrestato e portato via dalla Royal Military Police.
“Sono un ingegnere delle comunicazioni del Royal Signals Corps. Ho preso questa decisione sulla base della mancanza di considerazione del nostro governo nei confronti del popolo dello Yemen. Siamo soldati che servono il governo, ma perché dovrei continuare a servire un governo che dà la priorità al denaro rispetto alle vittime dello Yemen? “, ha detto a The New Arab.
“Ieri sono stato rilasciato in custodia e consegnato alla mia unità. I miei commilitoni comprendono quali sono le mie intenzioni, questa protesta non era contro l’esercito, ma piuttosto contro chi serviamo, ovvero il governo britannico. Vedremo cosa succederà.
Ha detto che si rifiuta di prestare servizio militare fino a quando il governo britannico non pone fine al suo “commercio illegale di armi” con l’Arabia Saudita.
“Sono un uomo di buon senso, quindi non mi aspetto o penso che il governo farà la cosa giusta”, ha detto
” Decidendo di inscenare questa protesta, non avevo alcuna aspettativa e anche se il mio video non è diventato virale, almeno il giorno in cui sarò giudicato potrò dire che ho fatto la mia parte.”
Guerra illegale
Il mese scorso, il Regno Unito ha annunciato che riprenderà la vendita di armi all’Arabia Saudita, nonostante le proteste per il devastante bilancio delle vittime civili causato dalla campagna militare nello Yemen guidata da Riyadh.
Una sentenza del tribunale del 2019 aveva vietato la vendita di armi del Regno Unito all’Arabia Saudita, ma il governo ha ammesso di aver violato più volte il divieto.
La sentenza dello scorso anno aveva ritenuto “illegale” la vendita di armi da parte del governo all’Arabia Saudita da utilizzare nello Yemen.
Il Regno Unito è un fornitore chiave di armi e attrezzature militari per l’Arabia Saudita.
Secondo un’analisi della Campaign Against the Arms Trade (CAAT), la compagnia aerospaziale britannica BAE Systems ha venduto negli ultimi cinque anni armi e servizi per un valore di £ 15 miliardi ( 19 miliardi di dollari ) all’Arabia Saudita.
Il CAAT, che sta lavorando sulle opzioni legali contro la mossa del Regno Unito, ha criticato la “decisione vergognosa e moralmente inaccettabile” del governo che mette in luce l'”ipocrisia” della politica estera britannica”.
“Le prove mostrano un chiaro schema di atroci e spaventose violazioni del diritto internazionale umanitario da parte di una coalizione che ha ripetutamente preso di mira raduni civili come matrimoni, funerali e mercati”, ha detto Andrew Smith del CAAT.
“Il governo afferma che si tratta di incidenti isolati, ma quante centinaia di incidenti isolati ci vorrebbero perché il governo smetta di fornire le armi?”
Il CAAT ha anche rivelato martedì che tra il settembre 2016 e il marzo 2017, la Royal Navy britannica ha fornito addestramento a personale militare degli Emirati e dell’Arabia Saudita, nonostante il devastante assedio dello Yemen, dove milioni di persone dipendono dagli aiuti per sopravvivere.
Lo scorso anno La Royal Air Force ha anche addestrato del personale saudita, circa 310 persone, in sei siti del Regno Unito, con corsi ancora in atto nonostante l’enorme danno che gli attacchi aerei a guida saudita su città e paesi dello Yemen hanno causato ai civili.
Le Nazioni Unite hanno definito la situazione nello Yemen la peggiore crisi umanitaria della storia.
Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” –Invictapalestina.org