Lo strano caso del porto scomparso di Beirut

Al fine di evitare qualsiasi polemica Invictapalestina precisa che ha tradotto e pubblicato questo articolo per offrire ulteriori punti di vista/analisi sull’esplosione avvenuta nel porto di Beirut. E’ un articolo molto tecnico sul quale Invictapalestina non ha nessuna competenza specifica per verificare o confermare quanto scritto.

English version

di Gordon Duff, 18 agosto 2020

Report sugli eventi sono stati oggetto di una massiccia campagna di disinformazione, una massiccia campagna di censura e, come al solito, riscrittura di storia, scienza e fisica per poterli adattare a “fatti alternativi”. Su questo, il presidente Donald Trump fa le cose per benino e rimane sulle sue posizioni quando viene attaccato.

Durante una conferenza stampa sull’evento, il presidente Donald Trump ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Saremo lì per aiutare. Sembra un attacco terribile.”

Immediatamente è stato attaccato su tutta la linea dai media, ed è stato vietato citare su Facebook la sua risposta, così come pure il commento del presidente. Poi il giorno successivo in una conferenza stampa, il presidente Trump ha “raddoppiato” la sua risposta:

Domanda: Lo ha definito un attacco, è sicuro che sia stato un attacco e non un incidente?

Il presidente Trump: “Sembrerebbe trattarsi di un’esplosione. Ho incontrato alcuni dei nostri grandi generali e sembra che la pensino così. Non è stato un … un tipo di evento generato dall’esplosione di un impianto.

Questo è stato un … sembra essere secondo loro, lo sapranno meglio di me, ma sembrano pensare che sia stato un attacco.

E’ stata una bomba di un qualche tipo”.

Quel giorno, il segretario alla Difesa Mike Esper ha dichiarato di “credere” che il presidente Trump si fosse sbagliato. Nel giro di poche ore il segretario alla Difesa Esper è tornato sulla sua dichiarazione. Dalla CNN:

“Washington (CNN) Il segretario alla Difesa Mark Esper ha minimizzato le divergenze con la valutazione della Casa Bianca su ciò che ha causato la micidiale esplosione a Beirut, dopo che la sua ipotesi, secondo cui l’esplosione è stata probabilmente il risultato di un incidente, è stata respinta dalla Casa Bianca.”

Il capo dello staff della Casa Bianca, Mark Meadows, quando gli è stato chiesto della valutazione di Esper che l’esplosione fosse probabilmente un incidente è andato anche oltre dicendo: Dal punto di vista del segretario Esper, non lo sa.

Martedì, Trump ha detto di aver parlato con alcuni dei “nostri generali” e che avevano valutato l’esplosione come un bombardamento.”

Il giorno successivo, la Casa Bianca ha diffuso un breve annuncio secondo cui al Segretario della Difesa Esper non sarà chiesto di entrare a far parte della nuova amministrazione nel caso in cui Donald Trump venisse rieletto a novembre.

Esaminiamo quindi perché Trump ha detto ciò che ha detto, perché Esper ha fatto marcia indietro, ma anche perché i social media e i media mainstream stanno portando una narrativa alternativa e ora fingono che il presidente, parlando per il Pentagono e le agenzie di intelligence statunitensi, non abbia mai detto ciò che ha detto.

Trump non è più attaccato, è stato semplicemente “messo in mezzo” da una campagna di disinformazione orchestrata, ma perché?

Diamo un’occhiata a quello che è successo, a ciò su cui tutti sono d’accordo e partiamo da lì.

La prima esplosione è stata piccola e ha provocato un incendio in un magazzino. La seconda esplosione, sulla base della dimensione del cratere e sulla lettura della scala Richter di 3,5, è stata pari a 6 kilotoni di TNT o almeno 12 kilotoni di esplosivo ANFO, un’ibridazione di nitrato di ammonio e olio combustibile pesante che può essere fatto esplodere solo con un’onda d’urto, in genere utilizzando TNT.

Queste cifre provengono da veri esperti di esplosivi che hanno familiarità con i test nucleari. Vedete, solo le esplosioni nucleari di solito emettono esplosioni a più kilotoni e solo gli esperti di armi nucleari hanno esperienza nello studio degli effetti di tali esplosioni.

Non ci sono “esperti di esplosivi convenzionali” specializzati nell’esplosione di fertilizzanti o impianti missilistici. Questa descrizione del lavoro non esiste né i cosiddetti esperti.

La chiave per comprendere la storia è questa, ci sono centinaia di “fatti”, avvistamenti missilistici – testimoni oculari e video, avvistamenti aerei – testimoni oculari e molti video, e una serie di narrazioni che assomigliano molto alla propaganda della “grande menzogna”

Dunque, se si guarda a tutto allora nulla è risolto. In poche parole, la campagna di disinformazione si basa sul fatto che si tratta di un’esplosione di 2750 tonnellate di fertilizzanti abbandonati in Libano 6 anni fa, una storia su cui non tutti si sentono a proprio agio, incluse fonti interne al governo libanese. Cominciamo con il deputato, Nohad Machnouk, ex ministro dell’Interno, in un articolo di Mideast Monitor:

L’ex ministro degli interni libanese e attuale parlamentare, Nohad Machnouk, è diventato il primo politico libanese di alto livello ad incolpare Israele per l’esplosione al porto di Beirut la scorsa settimana.

Durante una conferenza stampa, Machnouk ha detto che Israele è “chiaramente” responsabile dell’enorme esplosione che ha ucciso oltre 200 persone e ne ha ferite migliaia.

“Questa operazione a Beirut è stata condotta da Israele in modo chiaro ed esplicito”, ha detto Machnouk. “È chiaro che stiamo guardando a un crimine contro l’umanità, e quindi nessuno osa rivendicarne la responsabilità.”

Il politico di primo piano è stato ministro degli interni del Libano nel 2014 e di nuovo nel 2016. È membro del Future Movement dell’ex primo ministro Saad Hariri, il blocco sunnita del paese e si oppone al movimento Hezbollah. All’indomani dell’esplosione, ha detto: “Questa è la prima volta dall’era fenicia che non abbiamo un porto a Beirut.”

In privato, un ex ministro della Difesa ha contattato Veterans Today un’ora dopo l’esplosione attribuendola a un attacco israeliano, prima con un piccolo missile lanciato da una base marina che ha dato inizio a un incendio e poi con un attacco aereo di un F 16 che ha lanciato, secondo la fonte, un missile con una testata nucleare tattica, proprio come descritto dal presidente Donald Trump, che cita le sue fonti del Pentagono.

Allo stesso modo, in risposta alle affermazioni che si trattava di un’esplosione di fertilizzanti, un portavoce di Hezbollah, parlando direttamente al capo del VT Bureau, Nahed al Husaini, a Damasco, ha fatto la seguente osservazione.

“Il fertilizzante non può esplodere, brucia.”

Quindi, definiamo la nostra controversia, e l’unico fatto reale su cui possiamo essere tutti d’accordo e su cui la scienza è ferma è che il fertilizzante a base di nitrato di ammonio non può esplodere senza uno sforzo estremo e certamente non nelle circostanze viste a Beirut.

Tentativi per “addomesticare” scienza e tecnologia perché si adeguino alla disinformazione sono in corso, senza ancora avere avuto successo. La cosa migliore scritta su tutto questo viene da un ingegnere minerario libanese che ha scritto in risposta alle affermazioni che sostengono che quella di Beirut è stata una “esplosione di fertilizzanti”:

Devo dire che non sono d’accordo con questo signore. Nel momento in cui ha esitato a rispondere “sì” o “no” alla primissima domanda che gli è stata posta, se un fiammifero lanciato su un mucchio di nitrato di ammonio avrebbe innescato un’esplosione catastrofica, la sua esitazione di alcuni secondi nel rispondere mi ha fatto capire subito che qualunque cosa stesse per dire poteva essere un po’ torbida e opaca.

Ho lavorato nel settore minerario a cielo aperto per tutta la vita come geometra e tecnico di brillamento. Durante i miei ultimi due anni passati in una grande miniera a cielo aperto di carbone nelle colline della Columbia Britannica, il mio lavoro è stato quello di progettare modelli di esplosione e decidere quale prodotto esplosivo caricare nei fori di perforazione.

Utilizzavamo ANFO, una miscela di nitrato di ammonio e gasolio. AN sta per nitrato di ammonio e FO sta per olio combustibile o gasolio. Utilizzavamo un prodotto chiamato HANFO o quello che viene chiamato anfo pesante. È stato chiamato anfo pesante perché ha una maggiore concentrazione di gasolio nella sua miscela, da cui il termine anfo pesante (Heavy anfo).

Sia anfo che anfo pesante devono essere usati in fori asciutti. Se i fori sono bagnati, il componente diesel viene lavato via e il nitrato di ammonio da solo non si accende.

In quei casi si dovevano foderare i fori con rivestimenti in plastica e quindi caricare l’anfo o anfo pesante nei rivestimenti in plastica. Se si fosse rivelato ancora troppo umido, dovevamo passare a un prodotto molto costoso chiamato Magnafrac. E’ un’emulsione a base di fango più o meno resistente all’acqua, ma comunque, se lasciata riposare troppo a lungo, l’impasto si decompone e non si accende.

L’anfo pesante ha un fattore di potenza maggiore rispetto all’anfo normale. Ciò significa o miglior rapporto qualità-prezzo o maggiore energia esplosiva. La cosa più importante era sempre far esplodere la maggior quantità di roccia con la minor quantità di prodotto effettivo caricato. Questo è chiamato il ‘fattore polvere’. Più si riesce a mantenere basso il fattore polvere per rompere la roccia ospite, più economico è il costo. Anfo – più economico, hanfo – più costoso, Magnafrac – molto costoso per aumentare il fattore polvere. L’obiettivo era mantenere un buon bilancio.

Ho trattato tutti questi prodotti, li ho caricati, ho aiutato la squadra degli addetti all’esplosione a legare il modello con il cavo DET e di fatto premuto l’innesco. Usavamo un filo di brillamento collegato a un detonatore come si vede nei vecchi film in cui i cattivi cercano di far saltare in aria i binari della ferrovia. All’inizio degli anni ’90, il filo e il detonatore sono stati sostituiti con un sistema molto più efficiente che abbiamo chiamato detonatore non elettrico.

Qui non c’era carica elettrica prodotta da far scorrere lungo il filo di brillamento giallo fino al cavo DET e dare inizio all’esplosione.

Quello che veniva utilizzato era un prodotto chiamato “shock tube”. Era un tubo di plastica cavo con un calibro di circa 3 o 4 millimetri di diametro che aveva una piccolissima polveriera spolverata con un esplosivo chiamato “pentlandite”, un tipo del vostro TNT di base. Si chiama shock tube perché non è elettrico. È sostanzialmente un generatore di onde d’urto fondamentale, (shock tube) sia ad aria compressa che a detonazione. Produce un’ “onda d’urto esplosiva”. Questa è l’onda d’urto principale che a sua volta avvia il cavo DET, quindi l’esplosivo.

Per avviare la detonazione c’era un piccolo, per mancanza di una parola migliore, dirò clacker, che si può calpestare. L’energia non elettrica rilasciata quando il clacker era calpestato era sufficiente per accendere la minima quantità di esplosivo in polvere nello shock tube in cui scorreva e avviava il cavo DET che ovviamente si imbatteva in ogni foro praticato riempito con il vero e proprio prodotto esplosivo utilizzato nell’esplosione stessa.

Ora qui sta il nocciolo della questione. Finora abbiamo parlato di elementi inerti e componenti che combinati o da soli non potevano far esplodere una scatola di Kleenex.

La chiave di tutto erano i detonatori TNT da 500 grammi posti sul fondo di ogni foro di perforazione nella parte inferiore degli esplosivi. In genere usavamo 2 detonatori TNT da 500 grammi per foro.

È lì che avviene l’accensione. Ora ascoltate attentamente, ci vuole una detonazione TNT per avviare o innescare una carica di Anfo, Hanfo o Magnafrac. Quello che voglio dire è che per esplodere Anfo ha bisogno della violenza d’inizio di TNT, prima che essa stessa esploda effettivamente. Ho visto Anfo prendere fuoco e bruciare numerose volte.

Non esploderà, brucerà e basta. E senza la miscela di carburante diesel, non farà nemmeno questo. Il nitrato di ammonio è un fertilizzante commerciale. I dipendenti dell’azienda ricevevano ciascuno ogni primavera due sacchi da venti chili di nitrato di ammonio per fertilizzare i loro prati. E’ sicuramente abbastanza per trasformare un prato marrone in un verde vibrante nel corso di una notte. Questa prassi è stata interrotta più o meno nel 1993, almeno nella miniera in cui ero impiegato in quel periodo.

Forse un’automobile o un camion in corsa, esplodendo e sbattendo contro un cumulo di anfo ecc. potrebbero essere in grado di produrre la forza esplosiva necessaria per far detonare quel genere di esplosivo. O l’onda d’urto richiesta (o un missile o una bomba).

Prendevamo i granuli di nitrato di ammonio fuori dal sito minerario, in un impianto che era utilizzato dalla società di esplosivi che forniva tutto il prodotto esplosivo al nostro sito. Questa è un’azienda di esplosivi enorme, di portata globale. E aggiungerò che per tutto il tempo che ho lavorato con loro e maneggiato i diversi prodotti – loro/noi abbiamo usato – hanno avuto un record di sicurezza stellare.

Probabilmente mi è sfuggito molto e/o ho tralasciato alcune informazioni, ma questo è tutto quello che posso ricordare senza dover fare riferimento ai miei vari testi e note.

Allora, c’erano pompe in questo impianto di stoccaggio, c’era olio combustibile che ha saturato il nitrato di ammonio che è stato assorbito gradualmente nel tempo?”

La risposta è semplice, se il nitrato di ammonio era stoccato nel magazzino 12, come alcuni sostengono, era fertilizzante e non avrebbe mai potuto esplodere.

La ragione per portare questa ampia spiegazione con più di un po’ di dettagli non necessari è semplice, può essere verificata in qualsiasi università che abbia un programma per ingegneri minerari, riesaminata da qualsiasi chimico e certamente da qualsiasi esperto di esplosivi, anche quelli che non hanno familiarità con le armi nucleari.

Beirut ha un buco delle dimensioni di un cratere nucleare e una distruzione a livelli inimmaginabili.

Un presidente americano ha detto che Beirut è stata colpita da una bomba che ha lasciato un cratere di 500 piedi. Gli Stati Uniti non hanno un’arma così convenzionale. Il penetratore Mark 84 lascerà un cratere largo 50 piedi profondo 36 piedi, circa 6200 piedi quadrati.

Il cratere di Beirut ha una superficie di circa 700.000 piedi quadrati.

Quindi, ribadiamo, Trump ha detto bomba, Esper ha detto incidente, poi Esper ha annunciato ufficialmente che non ha davvero la più pallida idea di cosa stia parlando.

Cosa possiamo provare? Il fertilizzante, come quello che tante persone hanno nei loro garage e capannoni, non ci farà saltare tutti all’altro mondo.

Possiamo dimostrare che solo un pazzo darebbe ascolto ai media mainstream.

Possiamo anche dimostrare che è successo qualcosa di impossibile. Cosa ci direbbe Akum’s Razor?

 

Gordon Duff è un veterano della Marina militare della guerra del Vietnam che ha lavorato per decenni su questioni relative a veterani e prigionieri di guerra e consulente di governi impegnati in problemi di sicurezza. È redattore anziano e presidente del consiglio di amministrazione di Veterans Today, in particolare per la rivista online “New Eastern Outlook”.

 

Traduzione: Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Protected by WP Anti Spam