L’ex presidente Hugo Chávez affermò in diverse occasioni che la Colombia era un punto di divisione e di confronto politico e militare, proprio come lo era Israele in Medio Oriente.
Fonte: Versión Española
Mauricio Montes – 13 settembre 2020
L’ex presidente Hugo Chávez affermò in diverse occasioni che la Colombia, essendo un’espressione della politica degli Stati Uniti nella regione, era un punto di divisione e di confronto politico e militare, proprio come lo era Israele in Medio Oriente.
Questa affermazione e le decisioni politiche del governo di Hugo Chávez avevano preso forma in una realtà sempre più ostile sia tra le due nazioni che in tutta la regione.
Recentemente, le incursioni militari che fingevano di essere attacchi al governo di Nicolás Maduro sono state concepite in Colombia, e fino ad oggi questo Paese è stato una base per Juan Guaidó per operare come “presidente ad interim”, nel tentativo di rompere le relazioni internazionali della Nazione bolivariana.
La Colombia, oltre a mantenere operative 11 basi militari, è attualmente membro dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO). I soldati dell’esercito colombiano, così come ex membri dei gruppi paramilitari di quel Paese, hanno partecipato come mercenari a incursioni in paesi come la Siria, l’Iraq e lo Yemen, azioni che attualmente stanno minando la stabilità di quella regione. Per questi motivi, le relazioni diplomatiche tra Colombia e Venezuela non possono stabilizzarsi. È urgente capire il contesto per vedere quali siano i rischi per l’unità e la stabilità dell’America Latina.
Il nome del tradimento
L’editorialista del quotidiano El Espectador, Renson Said, ha scritto alcuni mesi fa una riflessione che descriveva la natura della nazione Nuova Grenada e il suo ruolo politico nella regione:
” Molto tempo fa guadagnammo il soprannome di “Caino dell’America Latina” per essere un Paese che si è sempre associato a forze straniere per attaccare i propri fratelli nel Continente. La Colombia ha voltato le spalle all’Argentina nella sua legittima lotta per difendere le Falkland, ai tempi di Turbay. Ma inviò invece più di 5.000 soldati del Battaglione Colombia per la guerra di Corea, ai tempi di Laureano Gómez. Ed è stato l’unico Paese latinoamericano a sostenere la guerra in Iraq, e l’unico che ha inviato soldati al distaccamento della NATO nella guerra in Afghanistan, negli otto anni di governo di Uribe “.
È pratica comune negli Stati Uniti promuovere l’emergere di enclave e quindi promuovere l’instabilità permanente in intere regioni del pianeta. Il ricercatore Ernesto Semán ha recentemente affermato che non sorprende che Israele, Egitto e Colombia siano i Paesi che hanno ricevuto il maggior sostegno finanziario e militare dalla Casa Bianca. Dal punto di vista degli interessi geopolitici statunitensi, sottolinea Semán, queste nazioni soddisfano le condizioni perfette per possedere lo status di enclave privilegiate.
“Essere situato in un luogo che gli Stati Uniti considerano ostile e strategico, essere (o essere diventato) uno Stato bisognoso di aiuto esterno per sopravvivere, avere una legittimità contestata sia all’interno che ai suoi confini e soffrire di una reale ed evidente minaccia militare che giustifica, in base a determinati principi, una reazione molto maggiore “, fanno parte di dette caratteristiche distintive.
Tuttavia, i legami delle enclavi non dipendono solo dal nucleo che le sorveglia. Israele ha servito in molte occasioni come fedele alleato della Colombia, soprattutto per quanto riguarda il supporto militare. Ora, dall’11 agosto, il legame si è esteso all’area economica attraverso l’attuazione di un accordo di libero scambio, che è già stato denunciato dall’Asociación de Usuarios Campesinos come svantaggioso per il settore agricolo colombiano.
Secondo l’analista politico Adel El Zabayar, consultato da Sputnik, anche le iniziative di Israele nella regione sudamericana hanno un’agenda nascosta, proprio come fanno gli Stati Uniti con i loro piani sugli armamenti: “Gli accordi commerciali di Israele e di alcuni Paesi latinoamericani portano alla ribalta il Piano Andinia, che mira a balcanizzare l’America Latina e stabilire in Patagonia uno Stato alternativo per Israele, una sfida difficile per i sionisti e per i loro piani in Palestina. È deplorevole che i governi del Cile e dell’Argentina abbiano collaborato a questo piano e secondo me l’ultima visita del presidente argentino a Tel Aviv è stata per assicurare ai sionisti l’impegno del suo governo nel portare avanti questo progetto “.
Per El Zabayar, la cosa dannosa è che la Colombia si presta come Israele a servire da base per i piani di neocolonizzazione del Pentagono, condizione che oltre a turbare il clima regionale, contribuisce a incoraggiare i conflitti ad altre latitudini con la messa a disposizione di materiale umano.
“Nella guerra dello Yemen, scorre sangue colombiano, dal momento che il governo colombiano ha permesso alle compagnie di reclutamento di mercenari di operare e reclutare combattenti per portarli in guerre lontane dalla Colombia, e spesso nei media arabi si leggono notizie della morte di mercenari nello Yemen, per lo più dalla Colombia, che vengono sepolti e la maggior parte bruciati per non renderli identificabili, così come è successo in Siria. Questo rende chiaro che l’élite colombiana non solo guadagna con la droga, ma anche con il sangue della sua gioventù versato nelle guerre altrui “, aggiunge l’analista.
Le reti oscure dell’intelligence
L’esperto di geopolitica del Medio Oriente, Basen Tajaldine, ritiene che quando si parla dei rapporti tra Colombia e Israele, si debba prestare molta attenzione a un elemento solitamente nascosto, l’addestramento dei gruppi paramilitari colombiani da parte dell’esercito israeliano.
“Dobbiamo ricordare le parole pronunciate da uno dei leader dei paramilitari colombiani scomparsi, Carlos Castaño, in un libro che battezzò con il titolo “Mi Lucha”, proprio come Adolf Hitler aveva intitolato uno dei suoi libri, e nel quale dice di sentirsi orgoglioso di essere stato addestrato e armato da Israele. Carlos Castaño è stato uno dei leader paramilitari più sanguinari che la Colombia abbia avuto. Vale anche la pena ricordare che l’esercito colombiano e i suoi gruppi paramilitari hanno partecipato in missioni di combattimento all’estero, in Medio Oriente, in Africa, in Asia e anche in Europa, “, ha aggiunto l’esperto.
In questa oscura rete di relazioni emerge il nome di Yair Klein, ex soldato dell’esercito israeliano, che negli anni ’80 si dedicò all’addestramento di gruppi paramilitari dei cartelli della droga colombiani.
“Il Mossad è una vera, perfetta e straordinaria organizzazione terroristica. È un apparato complesso e completo, più sofisticato di quello della CIA direi, e non ho dubbi che i servizi di intelligence occidentali, compresa la CIA, fungano da supporto e operatori del Mossad. Sarebbe molto ingenuo dubitare che questa organizzazione non sia collegata non solo ad atti di destabilizzazione con l’opposizione, ma che non influenzi anche le decisioni dello stato venezuelano per mantenerlo debole “, dice Zabayar.
Secondo Tajaldine, oltre a destare preoccupazione per il rapporto crescente e amalgamato tra Israele e Colombia come due enclave che servono gli interessi degli Stati Uniti, c’è il fatto che all’interno del Venezuela i gruppi di opposizione sono disposti a stabilire qualsiasi alleanza pur di arrivare al potere:
“Molti politici in Venezuela hanno legami con Israele, infatti María Corina Machado ha detto apertamente che se andasse al governo, la prima cosa che farebbe sarebbe firmare un accordo con Israele, non solo per il ripristino delle relazioni diplomatiche e commerciali, ma anche per un’alleanza strategica. Lo ha detto anche Juan Guaidó, il quale ristabilirebbe anche l’ambasciata venezuelana in Israele e viceversa, sposterebbe l’ambasciata a Gerusalemme come atto simbolico di sottomissione e, così come è stato apertamente riferito da Israele, farebbe di tutto per cambiare il regime in Venezuela ” , termina Tajaldine.
Trad: Grazia Parolari”contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” –Invictapalestina.org