A 20 anni dagli omicidi dell’ottobre 2000 e dall’assassinio di Ya’akub Abu al-Qi’an: In una nuova dichiarazione adottata dall’Alto Comitato di Controllo per i Cittadini Arabi, Adalah chiede la fine dell’impunità per le uccisioni di cittadini palestinesi da parte della polizia israeliana; Le forze dell’ordine israeliane non possono sfuggire alla loro responsabilità.
Adalah – 1 Ottobre 2020
La commemorazione ventennale delle uccisioni dell’ottobre 2000 (nota anche come rivolta dell’ottobre 2000) giunge in un momento di nuovi sviluppi riguardanti l’uccisione da parte della polizia israeliana, nel 2017, di Ya’akub Abu al-Qi’an, un cittadino beduino di 50 anni insegnante di matematica. Adalah, Il Centro Legale per i Diritti delle Minoranze Arabe in Israele sta rilasciando una nuova dichiarazione in cui chiede la fine delle uccisioni di cittadini palestinesi da parte della polizia israeliana e della cultura statale dell’impunità, inclusa una miriade di fallimenti, omissioni e intralci alla giustizia nel corso delle cosiddette “indagini”, che percepiscono i palestinesi come “nemici” e che consente alle forze dell’ordine israeliane di sfuggire alle loro responsabilità. Anche l’Alto Comitato di Controllo per i Cittadini Arabi di Israele ha approvato e appoggiato queste richieste.
Esiste un collegamento diretto tra la chiusura del caso Abu al-Qi’an e i casi dell’ottobre 2000, in cui 13 manifestanti arabi sono stati uccisi dalla polizia in Israele durante le proteste in tutto il Paese. Questi casi si basano sulla stessa politica di non accusa penale intentata contro le autorità di contrasto, compresa la polizia, nei casi che coinvolgono l’uccisione di cittadini palestinesi di Israele, anche dove vi sono prove evidenti dell’uso illegale della forza. Il procuratore generale di Israele ha sostenuto che il diritto penale non dovrebbe essere applicato, in quanto potrebbe dissuaderli dall’usare la forza necessaria. Questa politica porta alla totale impunità e alla mancanza di responsabilità e mette a rischio la vita dei cittadini palestinesi.
Le forze dell’ordine israeliane responsabili delle uccisioni dell’ottobre 2000 e dell’uccisione di Ya’akub Abu al-Qi’an continuano a rifugiarsi dietro il muro dell’impunità costruito per loro da Israele, nonostante le prove evidenti di criminalità, conflitti di interesse e intralcio alla giustizia da parte delle autorità statali, lasciando le vittime e le loro famiglie senza giustizia. Questa impunità ha anche un aspetto collettivo, in quanto lascia tutti i cittadini arabi palestinesi di Israele vulnerabili alla violenza di stato e incoraggia il ripetersi di gravi violazioni dei diritti umani nei loro confronti.
Negli Stati Uniti, l’omicidio di George Floyd e altri afroamericani ha mobilitato milioni di persone in America e in tutto il mondo per protestare contro le uccisioni della polizia basate sulla razza e l’appartenenza etnica. Trattare le vite dei cittadini palestinesi di Israele come uguali a quelle degli altri cittadini richiede innanzitutto un autentico tentativo di attuare le raccomandazioni della commissione d’inchiesta Or (da Theodor Or) riguardo alle indagini sugli omicidi dell’ottobre 2000 e all’abolizione della politica di totale impunità.
Vent’anni dopo gli omicidi dell’ottobre 2000 e tre anni dopo l’uccisione di Ya’akub Abu al-Qi’an da parte della polizia israeliana, Adalah continua la lotta a favore dei palestinesi vittime della violenza dello stato israeliano.
Nella sua nuova dichiarazione, Adalah fa richieste fondamentali alle autorità statali israeliane che hanno lo scopo di garantire responsabilità e giustizia, sia per le vittime degli omicidi dell’ottobre 2000 che per la famiglia di Ya’akub Abu al-Qi’an.
Le richieste di Adalah sono:
L’istituzione di un comitato indipendente composto da membri noti per la loro credibilità e professionalità e selezionati con l’accordo dei rappresentanti politici arabi in Israele. Il mandato di questa commissione, le cui raccomandazioni dovrebbero essere giuridicamente vincolanti, sarà il seguente:
a) Esaminare i fallimenti delle indagini e del sistema investigativo sui casi dell’ottobre 2000;
b) Raccomandare le accuse di persone a tutti i livelli responsabili di omicidi e feriti; e
c) Indagare sui singoli casi di omicidio di cittadini palestinesi di Israele dal 2000 che sono stati chiusi dal PID.
Per quanto riguarda il caso di Abu al-Qi’an, lo Stato dovrebbe emettere incriminazioni immediate contro i responsabili dell’omicidio, così come per i membri delle forze dell’ordine colpevoli di intralcio alla giustizia.
Qui la dichiarazione completa di Adalah: From October 2000 to Abu al-Qi’an: Impunity for Israeli police killings of Palestinian citizens – Adalah
Trad: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org