I reali degli Emirati Arabi Uniti acquistano metà della squadra di calcio israeliana “anti-araba” Beitar Jerusalem.

I fan accolgono la notizia della vendita da  92 milioni di dollari con le parole “fanculo Dubai” dipinte a spruzzo sul muro dello stadio della squadra

Fonte: English Version

Mustafa Abu Sneineh – 7 dicembre 2020

Immagine di copertina: Moshe Hogeg, proprietario di Beitar Jerusalem, a sinistra, posa per una foto con Hamad Bin Khalifa Al Nahyan, membro della famiglia al potere di Abu Dhabi (Fornito)

Hamad Bin Khalifa Al Nahyan, un membro della famiglia  regnante di Abu Dhabi, lunedì ha  acquistato una quota di circa il 50 per cento della squadra di calcio israeliana Beitar Jerusalem, i cui fan sono noti per i canti razzisti contro arabi e musulmani.

E’ stato siglato un accordo per un investimento di 300 milioni di shekel (quasi 92 milioni di dollari) in un periodo di 10 anni, ed è stato mediato da Naum Koen, un uomo d’affari israeliano nato in Ucraina che vive negli Emirati Arabi Uniti.

Le prime notizie di un potenziale accordo sono apparse a settembre, pochi giorni prima che Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Israele firmassero a Washington un accordo che normalizzava i legami.

Il proprietario di Beitar Moshe Hogeg si è recato a Dubai il 3 dicembre insieme all’amministratore delegato del club Moni Brosh e al presidente Eli Ohana, sperando di concludere un accordo prima della fine dell’anno.

Beitar Jerusalem ha definito l’accordo “storico”, dicendo che i soldi saranno investiti in infrastrutture, in una accademia giovanile e per lo scouting e il reclutamento di giocatori.

Verrà formato un nuovo consiglio di amministrazione e il figlio di Hamad, Mohammed bin Hamad bin Khalifa Al Nayhan, rappresenterà suo padre nel consiglio.

Hamad bin Khalifa Al Nahyan ha dichiarato, dopo aver firmato l’accordo: “Sono entusiasta di essere un partner in un club così glorioso … Ho sentito parlare molto del cambiamento in atto nel club e di come stanno andando le cose, e  sono felice di prenderne parte. ”

L’accordo è uno dei più significativi e importanti firmati tra israeliani ed emiratini dall’accordo di normalizzazione mediato dagli Stati Uniti.

Tra i due Paesi,che prima di settembre non avevano rapporti ufficiali  se pure negli ultimi anni si erano avvicinati, si stanno anche siglando accordi tecnologici, di sicurezza e turismo.

 ‘Fanculo Dubai’

Nonostante il loro famigerato razzismo contro arabi e musulmani, in un primo momento i fan di Beitar, attirati dalla promessa di ricchezze, sembravano favorevoli all’accordo con  la casa reale di Abu Dhabi.

Secondo Sports Walla,è  da 12 anni che i fan di Beitar hanno dovuto subire cattive prestazioni e risultati, e senza un vero cambiamento nella gestione e nella struttura finanziaria del club, il futuro della squadra sembrava disastroso.

Ma la scorsa settimana, alcuni fan di Beitar hanno espresso la loro rabbia e la loro obiezione all’accordo e hanno spruzzato graffiti offensivi e razzisti sul muro esterno dello stadio di Beitar Jerusalem,con la scritta: “Mohammed  è morto”, ” Morte agli Arabi”, “Fanculo Dubai” e “Non ci potete comprare !!! Non ci fotterete ”

Tuttavia, all’esterno dello stadio di Beitar Jerusalem è stato allestito uno striscione in cui si lodava Hamad bin Khalifa e  gli si dava il benvenuto a Gerusalemme.

In risposta ai graffiti offensivi, Beitar Jerusalem ha twittato che era “la prova più evidente della necessità di una partnership con i musulmani e con  il mondo arabo nella guerra contro il razzismo”.

Beitar Beitar I tifosi di Gerusalemme hanno spruzzato graffiti offensivi e razzisti sul muro esterno dello stadio (Social media)

Il Beitar Jerusalem è l’unico club della Premier League israeliana a non avere mai avuto giocatori appartenenti alla comunità palestinese in Israele, che costituisce il 20% della popolazione del paese.

Il club ha dovuto affrontare diverse sanzioni per i suoi fan che cantavano slogan razzisti e per  la sua opposizione a  inserire nella squadra cittadini palestinesi di Israele.

La sua base di fan più sfegatati, nota come La Familia, è notoriamente offensiva nei confronti dei giocatori avversari, schernendoli regolarmente con canti razzisti e anti-arabi. Un canto recita: “Eccoci qui, la squadra più razzista del paese”.

I fan del club sono stati visti sventolare giganteschi striscioni sul loro campo raffiguranti un uomo che porta una pistola e decorati con le parole “GUERRA!” e “La Familia”.

È stato riferito che La Familia è stata coinvolta nell’attacco ai manifestanti che a luglio si erano riuniti a Tel Aviv per chiedere al primo ministro Benjamin Netanyahu di dimettersi dopo le accuse di corruzione. Beitar è strettamente allineato a Netanyahu e al suo partito Likud.

Ayman Odeh, un parlamentare che rappresenta i cittadini palestinesi di Israele, ha chiesto a YouTube in ottobre di rimuovere una canzone razzista che insultava il Profeta Muhammad, che era stata pubblicata e cantata dai fan di Beitar.

I reali degli Emirati hanno investito la loro vasta ricchezza in diversi club e squadre sportive in tutto il mondo. Il più famoso, il Manchester City, un club della Premier League inglese, ha avuto un successo storico dopo che Mansour bin Zayed Al Nahyan vi ha versato miliardi di sterline.

 

Trad: Grazia Parolari “contro ogni specismo, contro ogni schiavitù” –Invictapalestina.org

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