L’indagine libanese sull’esplosione di Beirut è in stallo e piena di gravi violazioni, riferisce Human Rights Watch.
Fonte: English Version
The New Arab Staff – 3 febbraio 2021
Immagine di copertina: L’esplosione di Beirut ha ucciso più di 200 persone e ferito più di 6.000. [Getty]
Sei mesi dopo la tragedia, i leader politici libanesi sono accusati di “aver bloccato” l’indagine sulla massiccia esplosione che ha distrutto gran parte della capitale del Paese e ha provocato la morte di oltre 200 persone.
“L’indagine interna è in stallo, piena di gravi violazioni del giusto processo, così come i tentativi dei leader politici di fermare le indagini rafforzano la necessità di un’inchiesta internazionale indipendente”, ha detto Human Rights Watch in una dichiarazione pubblicata mercoledì.
L’esplosione di Beirut ha ferito più di 6.000 persone e causato un forte shock psicologico, con molte case ancora gravemente danneggiate.
Le indagini sul disastro sono bloccate dal dicembre 2020, dopo i dubbi riguardanti il giudice che indaga sul caso.
HRW ha definito il processo di nomina di Fadi Sawan a supervisionare il caso “opaco” e “avvolto in accuse di ingerenza politica”.
“Sawan, da agosto, ha intentato accuse contro 37 persone, 25 delle quali sono detenute in condizioni che sembrano violare i loro diritti di imputati “, ha detto il gruppo per i diritti.
HRW ha affermato nelle sue indagini che gli avvocati dei detenuti non sono stati informati dai giudici sulle accuse contro di loro e denunciano una mancanza di trasparenza da parte delle autorità.
Il gruppo per i diritti ha detto che ciò potrebbe equivalere a una “detenzione a tempo indeterminato”, illegale secondo il diritto internazionale.
“Le autorità libanesi hanno pubblicamente promesso che le indagini sull’esplosione che ha ucciso più di 200 persone e devastato metà della città avrebbero richiesto cinque giorni, ma sei mesi dopo, l’opinione pubblica è ancora in attesa di risposte”, ha detto Aya Majzoub, ricercatrice libanese di Human Rights Watch.
“Negare agli imputati un giusto processo non è un modo per fare ottenere giustizia alle vittime dell’esplosione. Un’indagine internazionale e indipendente, nonché riforme urgenti ai processi giudiziari libanesi, sono la migliore garanzia che le persone otterranno le risposte che meritano”.
Si pensa che l’esplosione di Beirut sia stata causata da un incendio di quasi 3.000 tonnellate di nitrato di ammonio immagazzinate in modo improprio nel magazzino del porto.
L’esplosione è stata registrata come una delle più grandi esplosioni non nucleari della storia, con persone lanciate attraverso le stanze e ferite dai vetri in frantumi
Finestre e porte sono state lanciate a miglia di distanza dall’epicentro dell’esplosione.
Anche in un paese che ha visto molte guerre e bombardamenti, mai così tante persone – decine di migliaia – avevano vissuto direttamente e contemporaneamente un evento così traumatizzante.
Tutto ciò si è aggiunto allo stress che i libanesi stavano già provando a causa di molteplici crisi, tra cui un crollo economico senza precedenti, la pandemia di coronavirus, con proteste a livello nazionale contro la corruzione che non sono riuscite a raggiungere i loro obiettivi.
Trad: Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” –Invictapalestina.org