05 settembre 2014 – Permesso negato alla delegazione di europarlamentari guidata da Pablo Iglesias è stata bloccata al valico di Erez
10 febbraio 2016 – Le autorità israeliane hanno negato l’ingresso a Gaza ad una delegazione di parlamentari europei guidata dall’irlandese Martina Anderson
1 marzo 2016 – A una delegazione di parlamentari belgi in missione in Palestina è stato negato il diritto di Israele di entrare a Gaza
Belgio – oggi 1 marzo 2016 ore 03:59
A una delegazione di parlamentari belgi in missione in Palestina è stato negato il diritto di Israele di entrare a Gaza, ha riferito Martedì il suo presidente, deputato PS Gwenaëlle Grovonius.
I Deputati belgi avrebbero dovuto recarsi a Gaza Martedì, su invito dell’ UNRWA (L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente), per incontrare varie ONG. Tutti i contatti ufficiali per questo scopo erano stati presi dalle autorità belghe in Belgio e sul posto, ha detto.
“Eppure oggi, all’ultimo minuto, alla delegazione è stato negato l’accesso a Gaza, le autorità israeliane hanno rifiutato di dare loro un lasciapassare,” ha testimoniato la parlamentare.
Per Gwenaëlle Grovonius, si tratta di un “abuso di potere inaccettabile”. Gaza “non fa parte di Israele, in accordo con confini riconosciuti dalla comunità internazionale, è inaccettabile che le autorità israeliane sostengano il diritto di negare l’accesso a una delegazione ufficiale di parlamentari stranieri” Ha precisato.
L’eurodeputata socialista si interroga sulle motivazioni alla base del rifiuto. “Quello che si tenta nuovamente di nasconderci ancora una volta, senza dubbio, è forse la situazione umanitaria disastrosa in cui Gaza versa dopo l’operazione militare distruttiva che è stata effettuata da Israele nel 2014?”
Gwenaëlle Grovonius non mancherà di interpellare il ministro degli Esteri belga Didier Reynders sul questo rifiuto di accesso da parte delle autorità israeliane.
Aggiornamento 10 luglio 2016
Manlio Di Stefano – M5S – 10 luglio ore 12,00
Il governo israeliano ci ha negato il permesso di entrare oggi nella Striscia di Gaza.
Di fatto lo nega a chiunque dal luglio del 2014, dall’operazione Margine di Protezione (ma non l’avevano resa ai palestinesi?).
Io credo sinceramente che sia inammissibile che una delegazione di parlamentari italiani, guidata dal vice presidente della Camera, non abbia il permesso di visitare un progetto di un’organizzazione non governativa italiana pagato con i soldi dei cittadini italiani. Saremmo infatti entrati con l’associazione Vento di Terra e questo era noto fin da principio. Questo è un cattivo segnale non tanto per il Movimento 5 Stelle ma soprattutto per quello che è l’approccio dello stesso esecutivo israeliano rispetto alla situazione nella Striscia di Gaza e della pace nella regione.
Abbiamo quindi deciso di visitare ugualmente la cooperazione italiana fuori dalla Striscia di Gaza, andremo a conoscere i progetti italiani in Cisgiordania ed in particolare la Scuola di Gomme.
Il divieto delle autorità motivato con “ragioni di sicurezza”, arriva un giorno dopo le affermazioni del vicepresidente della Camera che aveva ribadito l’intenzione di un eventuale governo a 5 stelle di riconoscere lo Stato palestinese (1)
Niente visita a Gaza per la delegazione italiana guidata dal vicepresidente della Camera dei deputati Luigi Di Maio. L’accesso alla Striscia è stato impedito dalle autorità israeliane, che hanno invocato motivi di sicurezza e scatenato la protesta dei parlamentari pentastellati. Di Maio, Manlio Di Stefano e Ornella Bortolotta, Parlamentari del Movimento 5 Stelle, hanno espresso la loro replica attraverso una nota: “Abbiamo appreso dalla nostra ambasciata – si legge – che il governo israeliano impedisce alla delegazione guidata dal vicepresidente della Camera dei deputati di recarsi nella Striscia di Gaza per visitare il progetto di un’organizzazione non governativa italiana pagato con i soldi dei cittadini italiani. Questo è un cattivo segnale non tanto per il Movimento 5 Stelle ma soprattutto per quello che è l’approccio dello stesso esecutivo israeliano rispetto alla situazione nella Striscia di Gaza e della pace nella regione”.
La nota poi aggiunge: “Nella giornata di oggi la delegazione visiterà ugualmente la cooperazione italiana fuori dalla Striscia di Gaza, in particolare la ong Vento di Terra, per vedere quali sono i progetti italiani nella Cisgiordania. Prima invece previsto un incontro con un incubatore di start up israeliane per approfondire i temi già affrontati nel corso della prima giornata in ambasciata e per comprendere come lo stato italiano possa investire con successo nello sviluppo del mondo delle startup partendo da casi virtuosi”.
Il portavoce dell’ambasciata israeliana a Roma, a sua volta, ha cercato di placare la polemica: “La Striscia di Gaza è controllata dall’organizzazione terroristica di Hamas che è un’entità ostile ad Israele. L’ingresso da Israele a Gaza e viceversa deve coinvolgere permessi specifici e speciali che sono – ha aggiunto – soggetti a considerazioni di sicurezza“. Proprio ieri Di Maio aveva dichiarato che, nel caso in cui il movimento 5 stelle dovesse arrivare al governo, avvierebbe il riconoscimento dello Stato Palestinese: “E’ un indirizzo politico – ha detto – che avevamo all’opposizione e che quindi avremo anche in maggioranza”. “Un riconoscimento – ha aggiunto il capogruppo in commissione affari esteri alla Camera Manlio Di Stefano – che ovviamente si deve basare sui confini del ’67 e che deve comportare anche il ritiro dal Golan. E’ quello che diremo agli israeliani”. Il tema era stato affrontato anche nell’incontro con il sindaco di Betlemme Vera Bahboun. Secondo Di Maio, il riconoscimento avrebbe un effetto trascinamento sulle altre nazioni europee. “Perché è la Ue – ha aggiunto – che deve avere un peso fondamentale nella questione, visto anche gli attori abituali si sono usurati”.
trad. Invictapalestina
fonte: http://www.lavenir.net/cnt/dmf20160301_00788148?utm_source=twitter&utm_medium=socialVV&utm_content=article&utm_campaign=seeding
(1) http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/10/m5s-no-degli-israeliani-alla-visita-nella-striscia-di-gaza-di-maio-cattivo-segnale/2894403/
Il ministro degli esteri belga metterà l’esposto in un cassetto insieme a tanti altri come hanno fatto fino ad ora tutti i governi d’occidente con la coda tra le gambe e quello che passerà saranno le bugie di Israele.
Vogliamo scommettere?